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Borse di studio, la protesta dentro al Bo: «Servono dieci milioni di euro, e subito»

L'agguerrito gruppo di universitari ha fatto sentire la propria voce inizialmente nel Cortile Antico, spostandosi poi ai piedi della Scala del Sapere (che porta agli uffici della rettrice), venendo però bloccati da un cordone formato dai carabinieri

Non si placa la protesta degli studenti universitari: oltre un centinaio di loro ha sfilato oggi, martedì 13 dicembre, da piazza dei Signori a Palazzo Bo, "occupando" prima il cortile antico e quindi quello nuovo della sede dell'Università di Padova e chiedendo (senza successo) un incontro con la rettrice Daniela Mapelli. 

Protesta

Uniti dietro allo striscione "Studiare è un diritto, vogliamo le borse", gli studenti hanno marciato fino a Palazzo Bo per alzare nuovamente l'attenzione sulle 2.400 borse di studio non versate agli aventi diritto, che ora temono di dover abbandonare gli studi per mancanza di disponibilità economica. L'agguerrito gruppo di universitari ha fatto sentire la propria voce inizialmente nel Cortile Antico: «Vogliamo che venga stanziato un fondo di 10 milioni di euro per cancellare la figura degli idonei non beneficiari. La rettrice Daniela Mapelli non si è ancora esposta in merito: perché non prende posizione? Siamo qui per incontrarla». Gli studenti si sono quindi spostati ai piedi della Scala del Sapere (che porta agli uffici della rettrice), venendo però bloccati da un cordone formato dai carabinieri. In programma domani, mercoledì 14 dicembre, a Venezia un incontro con l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan per parlare della questione.

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