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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cambiano le regole sotto il Salone: immunità per le botteghe storiche e spazio alla qualità

Le attività con meno di 40 anni non avranno i rinnovi automatici e dovranno partecipare al bando per ottenerlo, ma dovranno fare i conti con società disposte ad alzare il livello e portare la "dote"

E' online il bando per individuare i concessionari dei banconi sotto il Salone. Dopo secoli cambiano le regole per aggiudicarsi un posto nello storico e tradizionale luogo dei commercianti e artigiani. Chi ha più di 40 anni di attività avrà i permessi automaticamente rinnovati, mentre tutti gli altri dovranno difenderlo con i denti da chi invece vuole subentrare, magari con un progetto di qualità superiore (requisito fondamentale, insieme all'offerta economica ed eventualmente gli anni di presenza nelle piazze). Le botteghe sotto il Salone occupano da 800 anni il piano terra del duecentesco Palazzo della Ragione e, oggi come allora, sono parte integrante del mercato cittadino che si svolge nelle due piazze sulle quali si affaccia il palazzo stesso.

La storia

I negozi sotto il Salone sono un compendio unitario che è stato individuato anche dalla Regione Veneto come luogo storico del commercio. Tutti i banchi e i negozi sono di proprietà del Comune e messi a disposizione dei commercianti attraverso lo strumento giuridico della “concessione precaria onerosa”, non essendo possibile applicare le norme relative alla locazione. Le attuali concessioni scadranno il prossimo 31 dicembre in forza della proroga di un anno deliberata dall’amministrazione lo scorso anno in considerazione dell’emergenza Covid. Sono 50 in tutto, di cui 3 attualmente vuoti e appetibili.

Il regolamento

Proprio la delibera che ha prorogato di un anno le concessioni, prevede la definizione del regolamento che stabilisca i rapporti tra il Comune e i concessionari delle botteghe sotto il Salone. Fino ad oggi infatti non esisteva un atto che normasse in modo complessivo le concessioni dei banchi e dei negozi del Salone. Nel dialogo avviato con il Consorzio che raggruppa i concessionari degli spazi, è emersa la comune volontà di potenziare la tutela del preziosissimo immobile storico e di arrivare a una più chiara e definita normativa che regoli i comportamenti dei singoli concessionari. In particolare, facendo proprie anche le indicazioni della Soprintendenza, Comune e Consorzio, vogliono preservare l’utilizzo commerciale e pubblico del piano terra del Palazzo della Ragione, evitando al contempo di snaturarne il significato e il carattere storico con attività non adatte al contesto.

Bando

Il Regolamento prevede tra le altre cose che la concessione sia assegnata attraverso un procedimento ad evidenza pubblica. L’assegnazione avverrà quindi attraverso il bando pubblicato oggi (sul sito del Comune padovanet.it) che terrà conto della particolarità del luogo, tutelando le attività storiche con più di 40 anni di presenza e quelle già presenti attraverso lo strumento dell’affidamento diretto e applicando per i nuovi ingressi criteri precisi e trasparenti, tali da impedire l’insediamento di attività del tutto legittime altrove, ma in palese contrasto con l’identità storico culturale del luogo. Entro il 24 febbraio ci saranno i rinnovi, che saranno poi accettati entro l'8 marzo. Chi potrà dimostrare di avere i requisiti storici pur essendo stato escluso, dovrà farlo entro questa data. Il 18 marzo verrà pubblicata online la lista degli spazi (circa un terzo degli attuali) che verranno ammessi abando.

La sicurezza

Parte integrante del regolamento è anche il disciplinare che contiene le disposizioni tecniche e di sicurezza alle quali si devono attenere i concessionari. Si va dal divieto di fumare all’interno delle gallerie e non solo nei singoli negozi, a prescrizioni che - se da un lato aumentano la sicurezza complessiva come il divieto di cottura dei cibi con fiamme libere - dall’altro individuano con precisione le modalità con cui cuocere i cibi, proprio per rendere più agevole agli operatori la preparazione dei prodotti da offrire ai clienti. Da sottolineare anche la decisione di regolamentare in modo più preciso e gli orari di apertura e chiusura delle attività. Per le botteghe sarà indicato un orario minimo di apertura che ogni concessionario sarà tenuto a rispettare (con la facoltà naturalmente di tenere aperto più a lungo) e questi orari saranno resi evidenti con una apposita cartellonistica all’ingresso delle gallerie.

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