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Onda palace, Candeo dà il via alla rinascita green del palazzone in zona industriale

Oggi l'ok del consiglio comunale per il cambio di destinazione d'uso. E' uno tra i palazzi più alti di Padova ed avrà anche un ristorante panoramico all'ultimo piano

Rinasce l'Onda Palace, il grattacielo incompiuto sulla tangenziale est. Grazie ad un investimento iniziale di quasi 5 milioni di euro da parte dell'imprenditore Agostino Candeo, che a maggio dello scorso anno si è aggiudicato all'asta l'edificio (l'unica offerta arrivata), il palazzone da 18 piani che svetta tra via Panama e corso Spagna, entro un anno avrà un nuovo volto. Pronto ad ospitare uffici, showroom per nuovi appartamenti, una banca e un ristorante panoramico all'ultimo piano. Oggi 4 aprile in consiglio comunale è arrivato il via libera al cambio di destinazione d'uso, grazie ad una delibera portata in aula dall'assessore all'edilizia privata, Antonio Bressa. I lavori inizieranno entro aprile e si chiuderanno in primavera 2023.

La storia

Dopo il fallimento della società "La Vela" dell'immobiliarista Francesco Manzo, che aveva iniziato 15 anni fa il progetto senza mai portarlo a termine e lasciando dal 2012 incompleta l'opera, il grattacielo che ogni giorno migliaia di padovani incrociano percorrendo la tangenziale avrà una nuova vita. Attualmente il fabbricato è ferma al grezzo con le sistemazioni esterne e il rivestimento ondulato di facciata previsto dal progetto licenziato non realizzato. Nel disegno immaginato nel 2006 dagli ex proprietari, l'Onda Palace avrebbe dovuto ospitare gli uffici di rappresentanza di Interporto, oltre a locali da affittare a ditte e aziende e ad un centro servizi con un parcheggio sotterraneo da 150 posti auto con vista panoramica sull'intera città del Santo. Tutto si blocca però nel 2009 quando, dopo un investimento da quasi 20 milioni di euro da parte d'Interporto, la ditta vicentina che si stava occupando dei lavori abbandona il cantiere a causa della crisi economica. Nel frattempo subentrano altre società sempre riconducibili a Francesco Manzo, che nel corso degli anni viene indagato più volte per truffa e bancarotta fraudolenta. Tra queste, l'ultima a succedere è proprio "La Vela", dichiarata fallita poi nel luglio 2019. Il palazzone di 70 metri d'altezza rientra quindi tra i 350 immobili confiscati al milionario Manzo. Una volta fallita, "La Vela" finisce quindi nelle mani del tribunale di Padova, che ad aprile scorso, attraverso il giudice Giovanni Amenduni, decide di mettere il grattacielo all'asta partendo da un prezzo minimo di 4,8 milioni di euro e di affidare la pratica al curatore Riccardo Bonivento.

Il futuro

Il futuro del palazzo dunque sarà direzionale e quindi volto ad ospitare uffici. Per farlo oggi viene sbloccata una convenzione con il Comune che ne prevede un utilizzo esclusivamente unitario, in contrasto con gli interessi dei nuovi proprietari. «Quello di rigenerare anzichè consumare altro suolo rientra nella nostra politica. In questo caso accompagniamo l'intervento di un privato, che ha deciso di investire sicuramente per i propri interessi, ma anche a servizio della città»

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