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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cultura d'impresa e sfide del futuro, si apre il ciclo Capitale italiana della Cultura d’Impresa 2022

Nel pomeriggio di martedì 5 aprile si sono radunate le istituzioni del mondo economico al Teatro Goldoni di Venezia per l'evento di apertura

L'importanza della cultura d'impresa, la sua applicazione nella situazione attuale. Questo il fulcro del pomeriggio di martedì 5 aprile che ha visto radunarsi le istituzioni del mondo economico al Teatro Goldoni di Venezia per l'evento di apertura di "Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale italiana della Cultura d’Impresa 2022".

Destro

«Il riconoscimento di Capitale della Cultura d’Impresa a quest’area vasta nel cuore del Veneto è un motivo di grande orgoglio, che si carica di ulteriori significati, in questo momento tanto complesso - ha detto Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro - La cultura d’impresa che ha reso forti e resilienti i nostri territori, è creatività, innovazione, competitività, bellezza. Ma è anche relazione, incontro di popoli e culture, inclusione e accoglienza, valori che abbiamo l’ambizione di elaborare nel corso dell’anno in un ‘Manifesto della cultura d’impresa’ in sintonia con i tempi, da lasciare a chi verrà dopo di noi. È in questi valori condivisi e distintivi, la chiave di volta per una nuova resilienza, dopo quella nella pandemia, per reggere l’urto di shock economici e conflitto e costruire insieme la rinascita. Con il supporto necessario di politiche strutturali adeguate alle transizioni in corso. È il messaggio che oggi lanciamo da Venezia, città esemplare nel mondo per cultura, impresa, apertura. L’anno da Capitale guarda al futuro, alla volontà di progettarlo e costruirlo, per tutto il Veneto e per il Paese, per dimostrare che è dai territori della cultura d’impresa che può davvero partire la rinascita e il pensiero di una ‘nuova modernità’». Per Destro è necessario «ridisegnare un piano industriale e dobbiamo farlo adesso. La pandemia ci ha fatto fare un salto di 10 anni nel mondo digitale, ora la guerra ci colpisce dove eravamo già deboli, sull’energia e il gas. Deve esserci una transizione energetica, è fondamentale per la sopravvivenza del nostro Paese. E deve esserci più Europa, in cui ognuno rinuncia a qualcosa per il bene della famiglia, per essere più forti in futuro».

Carraro

Tra i tantissimi ospiti presenti c'era anche il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro. «Oggi rischia meno chi ha la possibilità di esportare, soprattutto fuori Europa dove ci sono dinamiche in crescita - ha sottolineato - Ulteriori sanzioni alla Russia peseranno, viviamo momenti drammatici. E sul prezzo del gas ci sono elementi di speculazione che sarebbe bene controllare. Il nostro è un territorio sano che però non sa trattenere i giovani, né attrarli da fuori. E questo è anche legato alla capacità di offrire o meno stipendi adeguati».

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