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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Carenza di medici di base, l'allarme degli amministratori comunali di Fratelli d'Italia

Le proiezioni ben quantificano l’impatto di questo problema: il rischio è che entro il 2025 ben 1,2 milioni di veneti, e tra questi circa 231 mila padovani, si ritrovino privi di un proprio medico di base

Nella mattinata di oggi, sabato 16 luglio, si è tenuta a Cittadella, a pochi passi dagli uffici del Distretto Sanitario di via Copernico, la conferenza stampa “Sos medici di base” promossa dagli amministratori comunali dell'Alta Padovana di Fratelli d'Italia. 

Fratelli d'Italia

Capitanati dal vicecoordinatore provinciale padovano di Fratelli d’Italia Luigi Sabatino, erano presenti all’iniziativa il Consigliere Provinciale Fabio Miotti, il Consigliere comunale Federico Valotto per Cittadella, il Consigliere comunale Marcello Mezzasalma per Fontaniva, la Consigliere comunale Loreta Bizzotto per Villa del Conte, il Presidente del Consiglio comunale Luciano Viggiani per San Martino di Lupari, il Consigliere comunale Giovanni Faccin per Limena, il Consigliere comunale Stefano Devisoni per Carmignano di Brenta, la Consigliere comunale Luisa Penna per San Pietro in Gù, i Consiglieri comunali Margherita Schibuola e Claudio Borgo per Gazzo Padovano, il Consigliere capogruppo Alberto Rizzo per Vigonza, il Vicesindaco Simone Basso per Grantorto, il Consigliere comunale Roberto Muraro per Villafranca Padovana ed il Consigliere comunale Fabio Zanfardin per San Giorgio in Bosco. È intervenuto altresì il Consigliere regionale padovano del Gruppo “Fratelli d’Italia- Giorgia Meloni” Enoch Soranzo, componente in Consiglio regionale del Veneto della Quinta Commissione Sanità e Sociale.

Medici di base

La conferenza stampa ha affrontato il tema legato alla carenza dei medici di base nel territorio e alle conseguenti pesanti ricadute sulla qualità del servizio reso alla cittadinanza: una vera e propria emergenza, figlia di una erronea programmazione nel passato delle assunzioni e del dimensionamento dei numeri chiusi nei percorsi di laurea e di specializzazione. Le proiezioni ben quantificano l’impatto di questo problema: il rischio è che entro il 2025 ben 1,2 milioni di veneti, e tra questi circa 231 mila padovani, si ritrovino privi di un proprio medico di base. «Abbiamo promosso questa iniziativa perché siamo una forza politica responsabile che amministra nei Comuni, in Provincia e in Regione e che si appresta a diventare forza di Governo. Non è assolutamente una manifestazione di protesta, bensì una critica nei confronti di un sistema che deve dare risposte ai cittadini su un problema di questa portata. Bisogna avere il coraggio di parlarne e di confrontarci per dare risposte concrete al territorio», afferma il Consigliere Provinciale e Comunale di San Giorgio in Bosco Fabio Miotti. «Il problema emergenziale si tocca con mano in tutta la Provincia che conta già carenza di medici di base per almeno 20 unità sul totale della Regione Veneto di 103 posti vacanti” hanno invece replicato i Consiglieri comunali Giovanni Faccin di Limena e Luciano Viggiani di San Martino di Lupari.

«Problema cronico»

«Il problema parte da lontano, è ormai sia cronico che strutturale. Le facoltà di Medicina a numero chiuso da troppi anni, la sanità privata e l’estero che si accaparrano le figure professionali migliori, l’insostenibilità degli orari di lavoro e gli stipendi bassi stanno impoverendo tutto il sistema sanitario nazionale, dai medici di base agli O.S.S» ha affermato invece il Consigliere comunale e già Sindaco di FOntaniva Marcello Mezzasalma. «Abbiamo individuato alcune possibili soluzioni al problema che faranno parte di un pacchetto di proposte che invieremo con una raccolta firme al Presidente della Conferenza Stato Regioni. Aumento emolumenti per i medici di base, contestuale aumento del numero massimo di utenti per ogni medico unito alla sburocratizzazione dei processi con affiancamento di laureandi per lo svolgimento delle funzioni ordinarie, nell’immediato. Per il futuro sembra necessario istituire un percorso di studi snello, limitato a 4 anni, per la formazione del medico generico e la creazione di gruppi di lavoro gestiti da figure con qualifica professionale maggiore, affiancati sul territorio da medici generici di nuova generazione» ha affermato il Vice Coordinatore Provinciale e Consigliere comunale di Cittadella Luigi Sabatino. «La Regione è molto presente sul tema, sia il Presidente Zaia che l’Assessore Lanzarin stanno lavorando per evitare che in futuro si arrivi al collasso del sistema considerando che oggi si contano già pesanti carenze di medici: ma nell’immediato futuro i continui pensionamenti e la mancanza di un ricambio generazionale potrebbero amplificare il problema» ha affermato infine il Consigliere regionale Enoch Soranzo, che ha poi concluso: «Bisogna continuare investire nella formazione di nuovi medici e OSS, sfruttare immediatamente il PNRR per gli ospedali di comunità, azioni sulle quali la nostra Regione è modello trainante a livello nazionale. Senza dubbio, però, bisogna tenere in considerazione che la legislazione a livello nazionale deve dare strumenti che negli ultimi anni non hanno trovato soluzione. Noi di Fratelli d’Italia ci presentiamo alle prossime elezioni politiche con la forza e la determinazione di chi questi problemi è in grado di risolverli, e i cittadini sanno bene che la nostra capacità di analisi è l’approccio che serve per la soluzione dei problemi».

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