rotate-mobile
Attualità

Carenza dei medici di base, l'allarme dei consiglieri Pd: «Rischiamo la tempesta perfetta»

In uno studio commissionato dal Gruppo del Partito Democratico veneto tutti i dati sui medici che andranno in pensione nel Padovano e in Veneto da qui al 2035. La replica dell'assessore Lanzarin: «I pensionamenti previsti tra il 2023 e il 2025 sono 462, contro 700 giovani medici che diplomeranno nello stesso periodo»

«Da qui ai prossimi due anni rischiamo di dover affrontare una tempesta perfetta»: Giacomo Possamai, capogruppo del gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, usa una metafora decisamente allarmante per affrontare l'annosa questione della carenza dei medici di base, che inquieta sempre più.

Medici di base

Una preoccupazione che sale ulteriormente nell'analizzare lo studio commissionato dal Gruppo Pd Veneto proprio sull'attuale situazione dei medici di medicina generale a livello regionale, con tanto di proiezione fino al 2035. Partendo da un'analisi dell'età dei 2.973 medici di famiglia attualmente operativi in Veneto: 1.867 di loro, ovvero il 62,8%, superano i 55 anni, e di questi sono ben 656 quelli che vanno dai 65 ai 68 anni e che sono, dunque, prossimi alla pensione.

Mdc 1-2

La situazione cambia ulteriormente "sezionando" ogni singola provincia, perché per quella di Padova, ad esempio, si scopre che la percentuale di medici di base sopra i 55 anni è il 70,8%, vale a dire otto punti percentuali in più rispetto alla media veneta: di questi il 25,9% rientra nel range 65-68 anni, e andranno quindi in pensione al massimo tra tre o quattro anni. Le altre fasce d'età fanno segnare l'11,8% dai 45 ai 54 anni, l'8,2% dai 35 ai 44 anni e il 9,3% dai 25 ai 34 anni.

Mdc 2-2

Considerando invece l'intervallo temporale 2021-2023, su 559 medici di famiglia operativi a Padova e provincia sono 105 i "pensionandi", quindi il 18,8% contro una media veneta del 16%. Le previsioni peggiorano ulteriormente se si va fino al 2035: i futuri pensionati salgono infatti a 405 (72,5% contro il 64,6% regionale).

Mdc 3-2

È invece la consigliera regionale Anna Maria Bigon a eviscerare l'altro problema, ovvero quello della mancanza di sostituti: «Il Veneto è all'ultimo posto per numero di borse di formazione ogni mille abitanti, visto che dal 2014 al 2021 ne sono state messe a bando solo 810».

Mdc 4-2

La replica

Non si è fatta attendere la replica dell'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: «Premesso che tutte le ricerche meritano rispetto, il PD può commissionarne quante ne vuole, ma non cambierà la realtà dei fatti, e cioè che la carenza di medici è un problema di livello nazionale, che andava e andrà risolto a livello governativo. La Regione ha fatto, fa e farà tutto quanto è nelle sue possibilità. Un dato di fatto su tutti: attualmente i medici di medicina generale in servizio sono 2.875. I pensionamenti previsti tra il 2023 e il 2025 sono 462, contro 700 giovani medici che diplomeranno nello stesso periodo. Non userei termini catastrofistici come "tempesta perfetta". Al PD ricordo che per esempio è rimasta lettera morta nei cassetti del Ministro Speranza anche una nota che il Coordinatore della Commissione Salute ha indirizzato al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia e della Finanze contenente un documento (approvato da tutte le Regioni) con una serie di proposte di misure legislative urgenti ed indifferibili necessarie per affrontare le criticità in questione. Buio pesto. Quanto ai medici di medicina generale i veri numeri dicono che nel 2025 in Veneto ci saranno 700 MMG in più. Si è infatti aperto il 9 maggio il XVII Corso Triennio Formativo 2021-2024 in Medicina generale al quale partecipano circa 370 medici che si diplomeranno all’inizio del 2025. Il Corso è organizzato dalla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica della Regione e si affianca agli altri 2 corsi già attivati: il XV che si concluderà a settembre 2023, con la consegna del diploma a 206 nuovi MMG, e il XVI nel luglio 2024 con altri 120 diplomati. La Regione sta investendo in formazione per consentire al Sistema Sanitario Regionale di contare su un numero adeguato di professionisti, preparati e pronti ad entrare nella rete. È uno sforzo, che vede impegnata nei Corsi di formazione la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica affiancata dalla Regione. Abbiamo ben chiaro quanto sia importante impegnarci nel garantire il fabbisogno di ‘camici bianchi’ secondo quelle che sono le esigenze del sistema, ma tocchiamo giornalmente con mano quanto questo sia complesso. Purtroppo il numero di laureati in Medicina non è congruo a quelle che sono le necessità, e questo non dipende da una scelta regionale. Il nostro compito è quello di fornire a chi diventa medico un percorso professionalizzante, che abbia al centro l’umanizzazione delle cure e il rapporto con l’assistito e che sia sempre al passo con quelle che sono le richieste».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carenza dei medici di base, l'allarme dei consiglieri Pd: «Rischiamo la tempesta perfetta»

PadovaOggi è in caricamento