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Approvata la "carriera alias" al liceo Duca d'Aosta: è la terza a Padova

«Siamo davvero orgogliosi che anche la nostra scuola si sia aperta al dialogo con noi rappresentanti su questo tema e abbia deciso di rendere il nostro spazio uno più inclusivo»

La battaglia per l'approvazione della carriera alias nelle scuole continua. Oa è il momento del liceo di scienze umane Duca d'Aosta, in cui venerdì 3 dicembre è stata ufficialmente istituita: è la terza in città.

Carriera Alias

Sembra essere ormai irrefrenabile la risonanza che ha avuto l'approvazione della prima carriera alias a Padova, nonché in Veneto, al liceo Cornaro; sempre più scuole stanno dando grande impulso alle discussioni in merito e spingono per l’approvazione perché ne comprendono la necessità. Nella nostra città questo percorso è portato avanti dall’ottobre del 2020 dai rappresentanti delle liste reset e dalla Rete degli Studenti Medi di Padova, quando il caso di uno studente transgender discriminato all’interno di un liceo della città aveva spinto a cercare nuovi strumenti che garantisse la possibilità di essere riconosciuti per come ci si identifica a tutti gli studenti e le studentesse transgender. Infatti sono diversi gli istituti in cui, con la collaborazione della Rete degli Studenti Medi, già dall'anno precedente - e continua anche ora - il regolamento  è entrato in fase di discussione, come al Modigliani, al Da Vinci, all'Einaudi e al Fermi. Non sono mancate resistenze: è il caso del Tito Livio, dove lo scorso anno è stata negata anche l‘introduzione della discussione all’ordine del giorno delle sedute del consiglio e del Da Vinci dove il consiglio ha votato contro l’introduzione del regolamento giudicato dalla preside inutile. Anche la Regione si espresse in merito l'anno scorso "una follia" secondo l'assessora Donazzan. «Niente di cui stupirsi - affermano gli studenti - non è certo la prima volta che l'assessora all'istruzione Donazzan fa intendere che in questa regione esistano studenti di serie A e di serie B».

Duca d'Aosta

Dichiara Danilo Amedei, rappresentante di istituto del Duca d’Aosta: «Siamo davvero orgogliosi che anche la nostra scuola si sia aperta al dialogo con noi rappresentanti su questo tema e abbia deciso di rendere il nostro spazio uno più inclusivo e alla portata di tutti e tutte. Tuttavia è importante ricordare che questo strumento non è la soluzione assoluta ai problemi di discriminazione delle nostre scuole, poichè ancora troppo spesso è associato al modello del gatekeeping, ovvero la necessità per lo studente di attestare un percorso di transizione già iniziato, percorso che è tutt’altro che accessibile, soprattutto per gli studenti con meno di 18 anni, anche se la nostra proposta originale non prevede la necessità di attestazioni mediche, su ispirazione del modello utilizzato all’interno dell’ateneo di Pisa. Non è comunque da escludere che questo si tratti di un ulteriore passo avanti significativo per le scuole di Padova, un passo avanti verso la creazione di un ambiente sicuro per tutti gli studenti. Siamo coscienti che ci sono ancora tantissime cose da fare all'interno della scuola ma questo è sicuramente un momento di svolta, perché gli studenti e la loro dignità sono stati messi al primo posto. Casi di transfobia e discriminazione come quelli che vediamo da anni nelle nostre scuole vanno condannati e la cariera alias approvata nelle scuole è sintomo di un cambio di rotta nella sensibilità. La grande battaglia da fare è sulla formazione, a livello sessuale, di genere e relazionale di cui le scuole devono essere protagonista indiscusse. Ma sono proprio questi traguardi che ci portano ogni giorno un po’ più vicini all’obiettivo, e soprattutto possono far sentire a casa studenti e studentesse che, nelle modalità in cui venivano considerati dalla loro scuola, trovavano solo l'imposizione di quello che non sono. È un traguardo che rafforza la speranza di rendere le scuole della nostra città inclusive e aperte a tutti e tutte e prive di discriminazioni; a partire dal vedere riconosciuto l’utilizzo del proprio nome».

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