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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Portello

Caso Navigli-Contin, una storia di intrecci politici tra "compagni" e neofascisti

Lo storico re dello spritz nel frattempo sta per affrontare un processo, accusato dai suoi ex soci. Vendette trasversali, elezioni alle porte e interessi personali dietro le accuse che lo hanno portato in tribunale

Quando a maggio del 2020, con grande sorpresa - tanto che la notizia ebbe il suo bel clamore - Federico Chicco Contin viene fatto fuori dal Festival dei Navigli, si intuiva che la storia non sarebbe finita lì.

Scontro

E infatti in questi giorni stanno uscendo dai media notizie che parlano di processi, ancora virtuali a dire il vero, e di accuse ai danni del Re dello Spritz. Così abbiamo deciso di capire cosa sta davvero accadendo attorno a questa vicenda. Di fatto si sta arrivando alla resa dei conti tra gli ex membri dell’associazione, nata nel 2017 per realizzare il Naviglio, la rassegna estiva al Portello. La pm Luisa Rossi ha chiuso le indagini e si avvierebbe a chiedere il processo per Contin. L’accusa sarebbe quella di appropriazione indebita mentre non ha trovato conferma quella di truffa, cosa per cui, anche attraverso i giornali, i suoi ex soci avrebbero spinto. Secondo gli ex membri dell’associazione, Contin si sarebbe appropriato della cassa dei baristi. «Sono tutte balle, se non fosse una cosa seria – spiega Contin visibilmente scocciato - visto che si finisce sui giornali con tanto di titoloni, ci sarebbe da ridere. Ma io in questa città ci vivo, come ci vive la mia famiglia. E’ una sofferenza soprattutto per i miei figli, che sono piccoli e non capiscono come vanno certe cose, ma i giornali, i titoli, li vedono. E’ ora che si sappia la verità di com’è andata». Gli ex soci di Contin lo accusano di essersi appropriato di 54mila euro, cifra che di fronte ai pm magicamente si sgonfia per arrivare a 28mila. «Una cifra impiegata per organizzare lo spazio, allestirlo, pagare vari fornitori, ecc…, come ho fatto tutti gli anni. La rassegna Navigli non è un insieme di bar ma un cartellone pieno di appuntamenti».

Portello

Se la partita dei Navigli può sembrare solo una lite tra ex soci, a guardar bene la vicenda nasconde ben altro. Tra i baristi che hanno denunciato Contin, i più determinati sono Nicola Zoppelletto, socio e titolare dell’Amsterdam e del Berlino, insieme all’ex assessore Marco Carrai (ed ex amico e legale di Contin), e Andrea Minchio, già presidente regionale di Forza Nuova, diventato nel frattempo segretario dei Navigli. Minchio di fatto all’interno della manifestazione fungeva solo da gestore di un bar, eppure oggi ne è il segretario. I due, Zoppelleto e Minchio sono diventati nel tempo molto vicini a Marco Carrai, nonostante quelle che dovrebbero essere politicamente distanze incolmabili. Minchio è un neofascista, Carrai un moderato di centro sinistra con una spiccata anima cattolica. Carrai non voleva che si svolgesse la manifestazione del 2020, soprattutto per accontentare la parte di cittadini del Portello che alla manifestazione è contraria, visto che di lì a poco ci sarebbero state le elezioni regionali alle quali si era candidato. Contin invece voleva che la manifestazione si svolgesse: «Carrai è arrivato alla riunione in cui sono stato sfiduciato assicurando di avere la garanzia che, se fosse saltato quell’anno, in cui si poteva aprire, si sarebbe di certo recuperato l’anno dopo. Non so come faceva a saperlo, ad essere così certo. Il fatto sta che è comunque andata così. Va pure detto che il bando che si è vinto per fare la manifestazione è stato a noi aggiudicato perché i 30 punti decisivi per aggiudicarsi l’evento erano legati all’organizzazione delle rassegne. E quelle le ho sempre fatte io. I Navigli sono la notte della Taranta, le iniziative in favore del Cuamm, i concerti. La concessione di un’area passa per certe regole e certi percorsi. I 54mila euro di spese li ho sempre pagati, sono i soldi per la concessione dell’area. Oggi questo obbligo neppure c’è e non capisco come lo si possa spiegare a chi questo stesso bando lo ha perso perché non aveva quella disponibilità. E’ chiaro che c’era un accordo politico». A settembre 2020, Marco Carrai, ex assessore ai tempi di Zanonato alle regionali ha però raccolto pochissimi voti. O forse meno. Insomma, politicamente un fiasco.

Carrai - Lorenzoni - Minchio

Nonostante questo ha già annunciato che ci riproverà con le prossime amministrative. Colpisce che, la notte della sfiducia a Contin, lo stesso Carrai ha mandato un messaggio all’allora vice sindaco, Arturo Lorenzoni, i due sono molto vicini, il quale lo ha poi girato a tutta la giunta. Questo il testo integrale: «Ciao! Vi informo che ieri l'assemblea dei bar soci dell'associazione Il Naviglio hanno sostituito il loro segretario Federico Contin con il socio Andrea Minchio. Il motivo risiede nella volontà che è emersa di non effettuare la manifestazione quest'anno (9 favorevoli su 10) per evidenti motivi legati all'emergenza Covid. Contin pervicacemente ha forzato per la riapertura e siamo andati allo scontro sfiduciandolo. Adesso il personaggio minaccia ritorsioni e si andrà quasi sicuramente per vie legali. Vi ho informato perché sappiate che da oggi Contin non rappresenta più l'associazione il Naviglio. Vi prego di informare anche il sindaco. Nei prossimi giorni seguirà anche una comunicazione ufficiale. Vi anticipo che una delle richieste che verrà fatta all'amministrazione sarà quella di, stante l'assunzione di responsabilità degli esercizi associati all'associazione il Naviglio di rinunciare all'edizione 2020, richiedere la proroga della convenzione di in anno, in modo da recuperare questa edizione». Lorenzoni commenta, dopo aver girato il messaggio di Carrai: «Mi girano questo: bell'affare». 

Politica liquida

Se certe uscite e iniziative di Contin possono aver reso il personaggio poco gradito a certi ambienti, ci passa però ad accusarlo di truffa e peculato. Fa altresì specie come al candidato alle regionali per il centro sinistra, Arturo Lorenzoni, e a l'ex assessore con chiare mire a coprire un ruolo nella politica, che sia regionale o comunale sembri importare poco, Marco Carrai, si affidino a un neofascista con un cv impressionante per quanto riguarda denunce dovute ad aggressioni politiche. Quando si dice che viviamo in un’era in cui la politica è liquida, forse si intende questo.

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