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La Cassazione blocca le iscrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie gay, Grassi convoca Giordani

Il Comune di Padova finora ha regolarmente iscritto i bambini delle famiglie "arcobaleno" che hanno due mamme con decreti firmati direttamente dal sindaco. Padova diventa un caso come Milano. Il primo cittadino: «Si tratta di un tema che non dovrebbe essere piegato a battaglie ideologiche e rispetto al quale nel paese esiste un serio vuoto» normativo.

Dopo la recente sentenza della Cassazione che blocca i riconoscimenti anagrafici per i figli delle coppie gay, il prefetto Raffaele Grassi ha inviato a tutti i sindaci della provincia una circolare per invitarli a rispettarla. A Padova, come a Milano (dov'è scoppiato il caso), il Comune da tempo li iscrive all'anagrafe, con la firma proprio del primo cittadino. Finora ha iscritto solamente i figli di coppie Lgbt formate da due donne. Nei prossimi giorni Grassi convocherà direttamente Giordani per capire il da farsi.

Giordani

«Sul tema della registrazione all’anagrafe delle figlie e dei figli di coppie omogenitoriali, per quanto ci riguarda di due mamme, sono convinto che Padova e il sottoscritto si muovono nell’ambito delle norme - spiega Giordani - .Su questo sono pronto e disponibile a confrontarmi con la consueta lealtà istituzionale e collaborazione con la Prefettura. Si tratta di un tema che non dovrebbe essere piegato a battaglie ideologiche e rispetto al quale nel paese esiste un serio vuoto normativo. I Sindaci sono chiamati ad agire con buon senso per tutelare la dignità delle bambine e dei bambini e i loro diritti fondamentali, evitando così di generare gravi discriminazioni».

Reazioni

«Ora tocca a Padova. La crociata per discriminare i figli delle famiglie arcobaleno si estende a macchia d'olio. Anche a Padova il sindaco Sergio Giordani è stato convocato dalla prefettura perché semplicemente ha garantito, come a Milano il sindaco Sala, un concetto di semplice giustizia: non esistono bambini di serie a e di serie b» dichiara Rachele Scarpa, deputata del Pd, in relazione al prossimo incontro tra i vertici dell'amministrazione e la Prefettura sul caso delle iscrizioni all'anagrafe delle coppie arcobaleno. «E' diritto di ogni bambino vedersi riconoscere i propri genitori come portatori di doveri nei suoi confronti e togliere questo diritto solo perché si hanno due mamme o due papà è un atto scellerato. Il governo, con questo accanimento crudele sta solo mettendo in campo una discriminazione odiosa e colpendo quelle istituzioni, come i sindaci coinvolti, che invece agivano per evitarla. Io sono dalla parte dei bambini, delle famiglie e dei sindaci che li sostengono a cui esprimo la mia più totale solidarietà e vicinanza - chiude Scarpa - .La mobilitazione del Pd e delle associazioni si estenda a oltranza e in tutto il Paese non possiamo lasciare soli ne questi amministratori ne le cittadine e i cittadini, le bambine e i bambini, che vedono negati i loro diritti».

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