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Certificazione unica errata per 2mila pensionati padovani

Saranno costretti a pagare all’Agenzia delle Entrate, per uno sbaglio non imputabile ad una loro inadempienza, sanzioni e interessi dai 10 ai 20 euro ciascuno: a darne notizia è Anp Cia Padova.

2mila pensionati padovani hanno ricevuto dall’Inps una Certificazione Unica (da riportare nel 730) errata, ovvero con valori dell’assegno mensile non conformi, e saranno costretti a pagare all’Agenzia delle Entrate, per uno sbaglio non imputabile ad una loro inadempienza, sanzioni e interessi dai 10 ai 20 euro ciascuno: a darne notizia è Anp Cia Padova.

Anp Cia Padova

«Nell’attuale momento storico, con i prezzi dell’energia alle stelle e un inverno che si preannuncia particolarmente complicato - commenta Carlo Miatello, presidente di Anp Cia Padova - anche pochi euro in più o in meno possono fare la differenza. Chiediamo agli enti competenti di fare marcia indietro, non esigendo le sanzioni». Per legge, il modello 730 va presentato entro il 30 settembre. Dopodiché, ci sarà tempo fino al 30 ottobre per correggere gli eventuali refusi tramite il cosiddetto 730 integrativo. «Chi ha sbagliato, nel caso specifico l’Inps - aggiunge Massimo Lazzarin, direttore del Patronato Inac di Padova - è tenuto ad assumersi le proprie responsabilità. Si tratta anzitutto di una questione di principio, al di là della cifra in se. Non comprendiamo perché gli stessi pensionati siano obbligati a pagare di tasca propria una svista che non dipende da loro». Peraltro, queste Certificazioni Uniche non corrette comportano pure un dispendio di tempo e di energie per gli anziani. «I pensionati vanno messi al centro dell’azione politica e amministrativa con modalità efficienti», conclude il presidente Miatello.

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