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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Parco Colli, intensificata la lotta ai cinghiali in vista della vendemmia: abbattuti 125 capi ad agosto

Il totale da inizio anno sale a quota 717. Pan: “Piano organico a salvaguardia del lavoro prezioso delle aziende agricole e a garanzia dell’incolumità degli abitanti”

Una decisa accelerata. Ad agosto il Parco Colli ha intensificato abbattimenti e catture dei cinghiali: nel mese che si è appena concluso sono 125 gli ungulati eliminati dai selecontrollori e dal personale del Parco o catturati con i chiusini.

Più 50%

Un numero in crescita di circa il 50 per cento rispetto alla media di 83-85 capi registrata nei primi mesi del 2018. Cristiano Corazzari, assessore regionale al territorio e ai parchi, spiega: “Nonostante agosto sia un mese di ferie per tutti e di organici ridotti, l’ente Parco è riuscito ad impegnare uomini e risorse per garantire uscite notturne della squadra faunistica e dei selecontrollori, nonchè interventi straordinari su richiesta delle aziende, riuscendo così ad abbattere 40 capi. Nel contempo, nonostante le uscite serali, non è venuta meno l’attività di cattura mediante i chiusini: sono 85 i cinghiali catturati nell’ultimo mese”.

717 capi eliminati nel 2018

In totale, alla data del 31 agosto, l’attività di contenimento della popolazione degli ungulati sui Colli Euganei registra l’eliminazione di 717 capi, in prevalenza giovani e femmine. Giuseppe Pan, assessore all'agricoltura, sottolinea: “Sui Colli Euganei l’attività agricola è presidio del territorio, per questo l’amministrazione regionale sta investendo in un piano organico di contenimento e contrasto agli ungulati a salvaguardia del lavoro prezioso delle aziende agricole e a garanzia dell’incolumità degli abitanti:  gli oltre 700 capi eliminati nei primi otto mesi dell’anno sono un buon indicatore dell’attività svolta, nonostante le novità organizzative create dal passaggio degli operai dal Servizio forestale regionale a Veneto Agricoltura. Ora, con la vendemmia in corso, è necessario più che mai proseguire le azioni intraprese e potenziare gli abbattimenti investendo ulteriori risorse e personale. L’apporto di un centinaio di volontari, adeguatamente formati nel ruolo di selecontrollori, si sta dimostrando valido ed efficace. L’obiettivo che ci siamo prefissati è di arrivare ad eliminare dal territorio dei 15 comuni del parco Colli circa duemila cinghiali l’anno”.

Le quattro tipologie di intervento

Il report dell’attività di contenimento/abbattimento svolta ad agosto nell’area euganea (diffuso da Stefano Sisto, commissario straordinario del Parco Colli) è sintetizzabile in quattro tipologie di intervento.

- Interventi dei selecontrollori assistiti da squadre faunistiche: 32 squadre, per un totale di 115 selecontrollori assistiti dalla squadra faunistica del parco Colli, con 8 uscite serali hanno abbattuto 40 esemplari. Ad agosto sono state effettuate 2-3 uscite la settimana. E’ in programma una ulteriore intensificazione delle uscite, per arrivare ad effettuare 4 uscite la settimana.

- Interventi straordinari nelle aziende. Sono interventi mirati richiesti dalle aziende ‘sotto attacco’: nel mese di agosto 14 squadre, per un totale di 74 selecontrollori, hanno effettuato 31 interventi, a beneficio di 8 aziende vitivinicole e 2 aziende cerealicole dei Colli.  Gli interventi straordinari esulano dal sistema di prelievi ordinari con selecontrollori e  chiusini: consentono di allontanare gli animali e di completare le operazioni di vendemmia o raccolta. Ad agosto sono stati 3 i cinghiali abbattuti nel corso di tali interventi, che hanno interessato aziende dei Comuni di Teolo, Torreglia, Galzignano, Baone e Monselice.

- Interventi di cattura tramite chiusini. Sono 66 i cinghiali catturati dagli operatori del parco Colli ad agosto

- Autorizzazione di nuovi selecontrollori. Sono stati autorizzati a partecipare alle attività di controllo e prelievo 13 nuovi selecontrollori, che vanno ad implementare le squadre già in attività. Il numero complessivo dei selecontrollori attivi nell’area del Parco sale quindi a 93.

“Valorizziamolo come prodotto agroalimentare”

Concludono Corazzari e Pan: “Il piano sistematico di contenimento e abbattimento  avviato dall’ente Parco con il supporto della Regione, sta dando prova di ‘tenuta’  organizzativa e di risultati concreti. L’attività dei selecontrollori va sostenuta, a cominciare dalla dislocazione nel territorio di punti di raccolta e refrigerazione,  gestiti d'intesa con i Comuni. Il prossimo passo sarà quello di investire nella valorizzazione del cinghiale come prodotto agroalimentare tradizionale, sostenendo con adeguati investimenti infrastrutturali la macellazione, la conservazione e la lavorazione sul posto delle carni e dei derivati”.

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