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Emergenza cinghiali, la protesta di Coldiretti arriva nella capitale

Secondo la recente indagine Coldiretti/Ixè ben 8 italiani su 10 pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti

Approda nella capitale la protesta degli agricoltori esasperati dall’emergenza cinghiali. Oggi, 27 maggio, a Roma in piazza Santi Apostoli, Coldiretti ha dato voce a chi ogni giorno, da molti anni ormai, si trova a fare i conti con i danni e ora anche con il rischio di diffusione della peste suina. 

La protesta

«Abbiamo scelto la mobilitazione nazionale - spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - per dire a gran voce che l’emergenza cinghiale è un problema globale, che non riguarda solo alcuni territori ma ormai dilaga ovunque: dalle colline alle città, dalla campagna alle aree residenziali, con gravi danni anche per ecosistemi territoriali in aree di pregio, come boschi, corsi dei fiumi e altre zone naturalistiche in cui i cinghiali hanno preso possesso. Nella nostra provincia tutta l’area del Parco Colli è minacciata da migliaia di esemplari che, oltre a distruggere le coltivazioni e le strutture come terrazzamenti, danneggiano gli scoli e provocano numerose frane, come ha dimostrato ormai da tempo con lo studio dell’Università di Padova sull’impatto dei cinghiali sul fronte idrogeologico. Ma anche in tutta l’area pedecollinare e in vaste zone di pianura i cinghiali girano indisturbati provocando danni a tutte le coltivazioni che trovano al loro passaggio. Da una parte gli agricoltori devono cercare di proteggere le proprie coltivazioni e i prodotti, ricorrendo a recinzioni e ad altre soluzioni il cui costo incide pesantemente sul bilancio aziendale, dall’altra ora devono anche far fronte al rischio della peste suina, che potrebbe arrivare anche nei nostri territori e colpire gli allevamenti suini. Dobbiamo scongiurare questa eventualità e intervenire con soluzioni efficaci prima che sia troppo tardi. Gli esemplari solo nella nostra provincia sono ancora diverse migliaia, abbiamo già chiesto più volte di intensificare le attività di cattura». A rappresentare gli agricoltori padovani anche una delegazione veneta guidata da Chiara Bortolas, responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa. «La maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate» ha denunciato da Piazza Santi Apostoli il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale. Secondo la recente indagine Coldiretti/Ixè ben 8 italiani su 10 pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.  La fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.

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