Morte di Cloe Bianco, Studenti per Udu: «L'Università di Padova non può restare in silenzio»
«In questi giorni sono stati tanti gli esponenti delle Istituzioni che hanno preso posizione in merito, ma dobbiamo scontrarci molto spiacevolmente con il silenzio della Rettrice Daniela Mapelli»
«Sono passati alcuni giorni dalla tragica morte di Cloe Bianco, una notizia che ha scosso l’opinione pubblica di tutto il Paese e che ha visto mobilitazioni in tante città del Veneto. Un lutto che è legato ancora una volta alla mala politica, all'odio, alla transfobia che passa anche attraverso le istituzioni. Sì, perché nel 2015 Elena Donazzan, assessora alle pari opportunità della regione del Veneto, non aveva perso nemmeno quell'occasione per non dire qualcosa di discriminatorio. Elena Donazzan, iscritta al partito di estrema destra Fratelli D’Italia ed assessora regionale all’istruzione, aveva spinto per allontanamento dall’insegnamento di Cloe Bianco, aveva giudicato la sua scelta una carnevalata, aveva generato una campagna di odio istituzionalizzato»: inizia con queste parole il duro comunicato inviato dagli Studenti per Udu di Padova.
Udu Vs. Università
Dichiara in merito Domenico Amico, coordinatore di Studenti per Udu Padova: «Dobbiamo fortemente condannare la velata transfobia delle Istituzioni nella nostra Regione. E non ci stupisce che questo episodio sia legato ad Elena Donazzan, nota ormai a livello nazionale per le sue uscite nostalgiche. La stessa assessora che (all'alba del suo terzo mandato consecutivo in Regione) ha proceduto gradualmente allo smantellamento del Diritto allo Studio universitario rendendo la nostra regione una delle due che non garantisce le borse di studio a tutti gli idonei; parliamo della stessa assessora che ha cantato faccetta nera in radio, che sposta i fondi per l'edilizia scolastica in investimenti per garantire presepi in ogni scuola della regione; parliamo di chi ha definito abominevole una pubblicità in quanto mostrava donne e uomini transgender; parliamo di chi fa da tanto, troppo tempo uscite e scelte fasciste, per poi definirle sempre delle goliardate. E chi l'ha fatta assessora per tutti questi anni? Chi ha scelto che gestisse proprio il lavoro, l'istruzione e le pari opportunità? Nessuno chiede conto a Zaia di questa figura inadeguata?». Aggiunge Alessia Conti, Senatrice Accademica. «In questi giorni sono stati tanti gli esponenti delle Istituzioni che hanno preso posizione in merito, ma dobbiamo scontrarci molto spiacevolmente con il silenzio della Rettrice Daniela Mapelli. 800 anni sono sufficienti ad imparare che di fronte alle ingiustizie non si può rimanere indifferenti: è per questo che non possiamo esimerci dal chiedere alla Rettrice di condannare quanto fatto dall'assessora Donazzan». Conclude Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti: «Ci auguriamo che la Rettrice rompa al più presto questo silenzio, prima che inizi ad assomigliare ad un assenso. Come studenti ci stiamo interrogando molto su cosa significhi un'Università inclusiva, e sappiamo che l'Università di Padova è sempre in prima fila per difendere i diritti e le libertà, per lavorare sulle questioni di genere, sulla pace, sull'inclusione. Ora è il momento però di distaccarsi da una figura come quella dell'Assessora Elena Donazzan e di condannare apertamente quanto ha fatto e dichiarato».