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Martedì, 23 Aprile 2024
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Pronti 700 mezzi del trasporto privato per gli studenti: la proposta di Cna alla Regione

Una proposta rivolta alla Regione Veneto da parte di Cna Veneto con altre associazioni di categoria, in vista della riapertura delle scuole in presenza, ha messo a disposizione 700 mezzi ad integrazione del servizio di trasporto pubblico degli studenti, all’incirca 100 mezzi per ogni provincia del Veneto

Il trasporto privato potrebbe essere uno dei punti salienti del piano per far tornare gli studenti delle scuole superiori in classe in sicurezza. Sono 350 in Veneto le imprese che si occupano di trasporto di persone su gomma, iscritte nell’albo regionale, per un totale di circa 3000 mezzi destinati a scuolabus, minibus e servizi turistici di vario tipo. Un altro comparto che a causa del Covid è praticamente fermo da un anno, con una perdita di fatturato calcolata tra l’80 e il 90%, in alcuni casi, completamente azzerato.

La proposta

Una proposta rivolta alla Regione Veneto da parte di Cna Veneto con altre associazioni di categoria, in vista della riapertura delle scuole in presenza, ha messo a disposizione 700 mezzi ad integrazione del servizio di trasporto pubblico degli studenti, all’incirca 100 mezzi per ogni provincia del Veneto, un quantitativo che bene risponderebbe alle esigenze. «Noi ci mettiamo a disposizione per trovare soluzioni che possano aiutare i nostri comparti e la difficile situazione che stiamo vivendo – commenta il Segretario Cna Veneto, Matteo Ribon – La sinergia tra pubblico e privato deve essere una modalità per affrontare la ripartenza». Non solo le scuole, ma anche qualsiasi forma di trasposto turistico legato a gite, a carico di passeggeri dalle navi da crociera, dalle navette di servizio agli aeroporti, dai trasporti sostitutivi o integrativi alle corse ferroviarie. Tutto fermo da quasi un anno con costi di gestione delle flotte dei mezzi che continuano tuttavia a gravare sulle aziende. Un problema che è accentuato da alcune emergenze: prima tra tutte quella legata ad una mancanza di programmazione certa e di lunga gittata. «La mancanza di programmazione è costosa – sottolinea Massimo Fiorese, portavoce regionale del trasporto noleggio con conducente di Cna – Si appronta tutto e poi si riparte, ma per una manciata di giorni. Ogni giorno attendiamo input che poi vengono modificati o disattesi, quali ad esempio le normative sulla percentuale dei posti disponibili sui mezzi che variano non tanto per le dimensioni degli autobus – spesso uguali per dimensioni sia per il trasposto pubblico che per quello turistico – quanto per le normative riportate nelle carte di circolazione, diverse a seconda della destinazione d’uso dei mezzi. Temiamo che si potrà parlare di una ripartenza non prima della primavera 2022. Ecco che questa iniziativa che coinvolge pubblico e privato potrebbe ben rappresentare per il nostro settore una ripresa di fatturato del 25-30%, sul quale molte aziende del comparto fanno affidamento».

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