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Comitato no tram: il Sir3 è antieconomico, impattante e inquinante

Contrari alla seconda linea che collegherà la stazione a Voltabarozzo, i rappresentanti del gruppo elencano spese e limiti nei giorni delle manutenzioni

«La manutenzione del tram padovano è ogni anno sempre impegnativa e non riguarda solo la manutenzione e il reperimento di originali pezzi di ricambio, ma anche la sotituzione delle rotaie con rifacimento ex novo della guaina e conseguente pre-pulizia dello scavo di cemento armato che le ospita». Tornano a farsi sentire i "militanti" del comitato No Tram a Voltabarozzo. Dopo i due incidenti alla stazione, fortunatamente senza nessun seguito, danni e feriti, gli esponenti del gruppo che si sta opponendo con tutte le forze alla seconda linea del tram prevista dalle ferrovie fino a Voltabarozzo, torna alla carica.

La manutenzione

Ogni anno un ulteriore e corposo investimento economico manutentivo che richiede molti giorni di intervento, con grandi disagi al traffico privato, ai bus sostitutivi a causa dell’interruzione totale lungo la tratta interessata e chiusura parziale di pista ciclabile. In questi giorni gli effetti sono evidenti con il cantiere Stazione-Borgomagno-Arcella che sta causando l’aumento del pericolo per i ciclisti e maggiori responsabilità per gli autisti dei bus che li schivano nelle corsie riservate, aumento di traffico e smog per le deviazioni delle corse per la chiusura del percorso SIR1. Gestione e sostituzione rotaie sono in possibile crescita a causa dell’aumento delle materie prime, oltre gli annosi disagi per i passeggeri che devono talvolta scegliere tra il “trattore da soma” e l’uso del mezzo privato. Da lunedì 9 agosto il tram non circolerà nel percorso Stazione-Guizza e fino al 14 agosto, ancora bus sostitutivi, nuovi disagi e ulteriore contributo all’inquinamento cittadino per i noti problemi padovani.

Voltabarozzo

Non osiamo pensare cosa potrebbe accadere nel tratto Stazione-Voltabarozzo, lungo Via Piovese, la congiunzione Voltabarozzo-Roncaglia, il Parco Iris, l’Ospedale Centrale, area stazione, Via Gozzi e non solo. Tutto ciò per un costoso tram obsoleto, vincolato ad una paleolitica rotaia cittadina mentre filobus elettrici o bus elettrici eviterebbero tali disagi favorendo la riduzione significativa dei costi di gestione, l'inquinamento e snellirebbero il trasporto pubblico, senza novecentesche interruzioni da cantiere.

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