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Confartigianato entra nelle scuole con "Orientarti" per raccontare l'impresa artigiana

Confartigianato entrerà nelle scuole (fanno già parte del progetto l’Istituto Severi di Padova, l’Istituto Newton Pertini di Camposampiero e l’Istituto Cattaneo Mattei di Monselice) per spiegare le occasioni e le caratteristiche di un impiego in un’impresa artigiana della metalmeccanica

I giovani e i loro genitori guardano con interesse le piccole imprese e addirittura al 70% dei ragazzi interesserebbe, in futuro, avviare un’impresa in proprio. È quanto emerge da un’indagine commissionata da Confartigianato Imprese Padova ad Adecco, agenzia di selezione del personale, nell’ambito del progetto “Orientarti”, un’iniziativa voluta dal sistema di categoria Officine Meccaniche, che ha l’obiettivo di promuovere le imprese artigiane, rafforzare le relazioni con il mondo scolastico e aumentare l’attrattività del settore.

L’indagine

«Abbiamo voluto dare il via a questo progetto con un’indagine che ci ha permesso di mappare la situazione – spiega Federico Boin, presidente provinciale e nazionale del comparto Meccanica -. Ciò che è emerso è davvero interessante: tra le caratteristiche che giovani e genitori ritengono importanti, l’elevato numero di dipendenti è all’ultimo posto. Sono ritenuti più importanti un ambiente di lavoro curato e la capacità dell’azienda di fare formazione. Quando abbiamo chiesto, inoltre, quali caratteristiche vedono prevalenti per le imprese artigiane, una percentuale significativa ha parlato, infatti, di un’azienda nella quale si può imparare molto, dinamica, flessibile e innovativa». Un dato rilevante arriva anche dai genitori. E’ stata chiesta loro l’eventuale reazione davanti alla scelta del figlio di lavorare per un’impresa artigiana: Il 71% approverebbe questa decisione. L’analisi è stata condotta tra 528 studenti, con un’età compresa prevalentemente tra i 13 e i 18 anni e 276 famiglie di adolescenti.

L’impresa artigiana

«Si è spesso pensato, in passato, alla grande industria come un luogo più remunerativo, ma non è così – spiega Boin – nell’impresa artigiana si guadagna altrettanto, ma il compenso è calcolato diversamente. Noi garantiamo incentivi legati alla produttività, anche attraverso il welfare aziendale e abbiamo enti bilaterali storicamente forti come Ebav e Sani.in.Veneto che anche nella fase di pandemia hanno dimostrato di saper essere indispensabili per lavoratori ed imprese del comparto artigiano. Credo che l’emergenza sanitaria abbia fatto da spartiacque nella visione della piccola impresa, perché i lavoratori hanno avuto modo di misurarne, nella fase più difficile dell’emergenza, i vantaggi: noi titolari siamo stati disponibili a fare sacrifici pur di tutelare dipendenti che abbiamo formato negli anni. Per noi i collaboratori non sono numeri di matricola, sono persone che lavorano ogni giorno al nostro fianco. Quando si lavora in aziende di piccole dimensioni, ci si conosce tutti, è ovvio che prevalga una logica meritocratica premiante». Ed è proprio questa logica che piace a teenager e genitori: tra i valori ritenuti ideali da quanti hanno risposto all’indagine ci sono meritocrazia, trasparenza, equità, onestà, correttezza, integrità, ma anche lo spirito di squadra, la formazione e l’innovazione continua. Da notare, inoltre, un altro elemento che le famiglie e i ragazzi ritengono prioritario: l’equilibrio negli orari di lavoro e vita privata, uno dei grandi temi che stanno diventando centrali per chi si occupa di lavoro.

La formazione

Cosa chiedono le imprese artigiane ai ragazzi? «Abbiamo bisogno di persone motivate, capaci di risolvere problemi, orientate al risultato, in grado di lavorare in squadra e, naturalmente, creative – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Padova Roberto Boschetto – la creatività è la caratteristica fondamentale per ogni artigiano. Davanti a un problema serve la capacità di trovare una soluzione corretta, a volte unica. E questa credo sia la più rilevante differenza tra una grande impresa e una piccola impresa artigiana. Da noi si può esprimere le proprie peculiari caratteristiche, mettendosi in gioco con sistemi di graduale responsabilizzazione».

La scuola

Il secondo step dell’iniziativa consiste in un focus group, rivolto ad imprenditori e collaboratori delle imprese che operano nel comparto metalmeccanico, per definire percorsi mirati di innovazione, di reskilling (il processo di apprendimento di nuove competenze) e di upskilling (le attività formative che, rafforzando le competenze, creando i leader del futuro), con l’obiettivo di rendere le aziende artigiane maggiormente attrattive per i giovani. Questa iniziativa sarà realizzata con Smact, uno degli 8 Centri di Competenza industria 4.0 nati in Italia su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico. Successivamente, Confartigianato entrerà nelle scuole (fanno già parte del progetto l’Istituto Severi di Padova, l’Istituto Newton Pertini di Camposampiero e l’Istituto Cattaneo Mattei di Monselice) per spiegare le occasioni e le caratteristiche di un impiego in un’impresa artigiana della metalmeccanica. Nell’occasione sarà presentato un video promozionale del comparto metalmeccanica che rappresenterà il settore con un approccio comunicativo adatto ai più giovani. Le imprese artigiane, inoltre, si apriranno alle scuole. Gli imprenditori ospiteranno i docenti che vogliono approfondire alcuni aspetti legati ai processi di produzione o particolari lavorazioni.

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