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Il Governo vara gli incentivi per l'acquisto di auto nuove: sospiro di sollievo per i concessionari Ascom

Si tratta di 650 milioni di euro destinati in buona misura alle auto elettriche e alle Plug-in ma anche a quelle con motorizzazioni endotermiche: una misura necessaria per sostenere un settore in difficoltà, colpito prima dalla pandemia e poi dalla crisi dei chip

Ci vorrà ancora qualche giorno per superare gli ultimi ostacoli di ordine burocratico, ma i tanto agognati incentivi per l’auto sembrano finalmente in dirittura d’arrivo: nella serata di ieri, mercoledì 6 aprile, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm che ridisegna e finanzia i contributi per l'acquisto di nuove vetture (e non solo).

Contributi

Si tratta di 650 milioni di euro destinati in buona misura alle auto elettriche e alle Plug-in ma anche a quelle con motorizzazioni endotermiche: una misura necessaria per sostenere un settore in difficoltà, colpito prima dalla pandemia e poi dalla crisi dei chip. Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio di Padova, spera nel provvedimento e di fronte all’ennesimo calo delle immatricolazioni, non può fare altro che allargare le braccia.
«Dopo il "tonfo" di febbraio, quando in provincia le immatricolazioni erano calate del 23,71%, a marzo il dato negativo delle immatricolazioni delle auto è ancora più significativo: secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile a Padova e provincia, nel mese di marzo, abbiamo assistito ad un arretramento del 27,22% su base annua che porta così ad un -23,50% il dato del primo trimestre del 2022. Una conseguenza attribuibile direttamente all’attesa degli incentivi annunciati ma che fino a ieri non erano ancora stati emanati». In effetti, il gap temporale tra l’effetto ‘annuncio’ di febbraio e l’incertezza sull’entrata in vigore dei nuovi incentivi ha messo in seria difficoltà la domanda (già ridimensionata per effetto della pandemia, delle tensioni a monte delle catene di approvvigionamento e dell’impennata inflazionistica) riducendo fortemente la conclusione dei contratti di vendita. «L’auspicio - continua Ghiraldo - è che si arrivi quanto prima ad una rapidissima messa in linea della piattaforma digitale, gestita da Invitalia, per effettuare la prenotazione dei nuovi contributi appena saranno disponibili e consentire un’agevole gestione dei contratti di vendita».

Difficoltà

L’obiettivo è quello di un recupero delle vendite perse tra gennaio e marzo, anche se rimane un obiettivo non facile da raggiungere. In ultima analisi è dunque ancora il fisco l’elemento che può rimettere in carreggiata un comparto in grande difficoltà che avrebbe notevoli potenzialità visto che il parco circolante auto ha un’età media di 11,8 anni ed è costituito per il 26% da vetture ante Euro 4. Tutto questo, come si diceva, si riverbera sulle immatricolazioni che, nel padovano, a marzo, si sono attestate, in termini assoluti, a 1861 vetture contro le 2557 del marzo 2021. Poco significativo, pertanto, in questo quadro, il raffronto tra i marchi più importanti che denunciano, quasi tutti, pesanti cali. Unica eccezione è Dacia (+95,74% con 92 immatricolazioni a fronte di 47 di un anno fa) e, seppur per numeri contenuti, DR che con 13 vetture contro le 2 dell’anno precedente mette a segno un +550%.

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