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«Dal 7 gennaio serviranno almeno altri 800 bus in Veneto»: la stima dell'assessore regionale

«Dalle nostre analisi emerge la necessità, al fine di consentire il rientro a scuola di 160mila studenti e alla luce della capienza dei mezzi di trasporto ridotta al 50%, di almeno altri 802 bus, dei quali 771 messi a disposizione dai privati»

«Abbiamo messo a disposizione dei Prefetti il lavoro che come Regione abbiamo svolto nelle settimane scorse attraverso l’attivazione dei tavoli di coordinamento provinciali per programmare in anticipo le azioni da attuare in vista della riapertura ‘in presenza’ il prossimo 7 gennaio delle attività scolastiche. È sicuramente un’ottima base di partenza per le Prefetture, incaricate dal nuovo DPCM di coordinare il trasporto scolastico, al fine di individuare le soluzioni che garantiscano il ritorno sui banchi degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado»: ad affermarlo la vicepresidente e assessore ai trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti.

Trasporti pubblici

Aggiunge l'assessore De Berti: «Dai nostri approfondimenti e analisi emerge la necessità, al fine di consentire il rientro a scuola del 75% degli studenti, cioè 160mila su 213mila in tutto il Veneto, e nel contempo un utilizzo non superiore al 50% della capienza dei mezzi di trasporto, di almeno altri 802 bus, dei quali 771 messi a disposizione dai privati. Da notare che questi ultimi potranno trasportare solo 25 persone alla volta, in quanto sono omologati solo per posti a sedere. Inoltre, abbiamo indicato in 227 il numero delle nuove assunzioni di personale da adibire alle attività di controllo ‘antiassembramento’ nelle aree più critiche, come ad esempio le stazioni e le fermate». I prefetti convocheranno ora i tavoli provinciali e successivamente invieranno al Ministero dei trasporti il piano di ognuna delle Province. Conclude De Berti: «Abbiamo quantificato in oltre 31 milioni di euro la spesa complessiva derivante dal potenziamento dei servizi nel Veneto, della quale dovrà farsi carico lo Stato, non disponendo le Regioni delle necessarie risorse. Questa cifra deriva dalla moltiplicazione per cinque mesi, vale a dire il periodo residuo dell’anno scolastico da gennaio a maggio 2021, del costo dei mezzi, che è di circa 5,8 milioni di euro al mese, e del costo dei nuovi assunti, che ammonta a oltre 480 mila euro al mese».

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