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Fase 2, Iov: «Visite anche al sabato per recuperare quelle prestazioni che avevamo sospeso»

Nuovo punto stampa dell'Istituto Oncologico Veneto sulla "Fase 2". Roberti: «Garantite tutte le attività». Bonavina: «Dobbiamo rimodulare le nostre abitudini per adeguarci alle nuove disposizioni»

Per qualcuno la "Fase 2" è semplicemente una prosecuzione di quanto già faceva prima del 4 maggio: stiamo parlando dello Iov - Istituto Oncologico Veneto, che ha voluto ribadire con una videoconferenza i pochi cambiamenti che questo nuovo "step" ha portato.

Giorgio Roberti

Ad introdurre la conferenza è il professor Giorgio Roberti, direttore generale dello Iov - Istituto Oncologico Veneto: «Entriamo nella Fase 2, anche se in realtà le attività sono sempre state garantite in tutte le nostre sedi tanto che abbiamo circa 1.100 pazienti che accedono ogni giorno di cui 900 a Padova. Abbiamo sempre garantito chemioterapia, radioterapia e gli interventi chirurgici. Rimangono attive le misure di sicurezza e prevenzione sia per i pazienti che per il personale. L'emergenza Coronavirus ha già cambiato molte nostre abitudini, e ne continuerà a cambiare. Dobbiamo seguire tutti le indicazioni degli esperti e affidarci agli scienziati, non ci farebbe piacere salire su un autobus guidato da una persona senza patente».

Maria Giuseppina Bonavina

A fornire ulteriori dettagli è la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, direttore sanitario dello Iov - Istituto Oncologico Veneto: «Le nostre attività sono tutte garantite, ma da oggi ad esempio si può entrare all'interno della struttura solo un quarto d'ora prima della prestazione stabilita, e qualche problema l'abbiamo avuto da questo punto di vista perché l'abitudine è dura a morire ma le persone devono capire che l'affollamento di corridoi e sale di attesa non ci consentirebbe il distanziamento sociale, e da questo punto di vista facciamo un appello a rimodulare le abitudini. Inoltre da oggi si potrà accedere solo su prenotazione, solo così potremo garantire regolarmente più del 90% delle nostre attività. Stiamo percorrendo la strada di recuperare quelle prestazioni che avevamo sospeso, tanto che mi sento di tranquillizzare tutti i pazienti e inserendo anche il sabato dovremmo riuscire ad accontentare nel giro di tre mesi tutti quanti. Abbiamo riattivato uno sportello Cup e uno sportello Urb, ma chiediamo agli utenti di aumentare il ritiro dei referti online. Nessuno di noi si era trovato ad affrontare una simile epidemia, quindi dobbiamo percorrere questa strada insieme e cambiare le nostre abitudini».

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