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«Sono guarito grazie al plasma iperimmune»: il racconto di Luigi

La storia dell'appuntato dei carabinieri Luigi Mautone, ammalatosi a dicembre: era stato in servizio a Vo' a febbraio 2020, nei giorni della "zona rossa"

Quando, l'ultima settimana di febbraio dell'anno scorso, il paese di Vo’ Euganeo venne “blindato” e l’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia isolato dal resto del mondo, lui era in servizio proprio lì. La prima vittima da Covid-19, la paura del contagio, la quarantena di una comunità, gli accessi di un intero nosocomio bloccati sia in entrata che in uscita: l’appuntato scelto dei Carabinieri Luigi Mautone quei giorni ce li ha fissati nella memoria, impressi a fuoco. Lui, in quel periodo di angoscia e disorientamento, era al lavoro per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza nel “cuore” dell’emergenza pandemica, vista da vicino e tenuta a bada.

Covid

Dieci mesi dopo, a dicembre, nella pandemia c'è finito dentro: polmonite bilaterale, ricovero proprio al Covid Hospital di Schiavonia, il giorno di Natale trascorso in reparto. Cinquantadue anni, Luigi Mautone fa parte della Compagnia dei Carabinieri di Abano, stazione di Battaglia Terme: «Ho lavorato una decina di giorni a Vo’ dopo il primo morto per Coronavirus d’Italia, ricordo perfettamente la zona rossa, quando hanno chiuso l’Ospedale Madre Teresa di Calcutta. Allora sono passato indenne - sottolinea l’appuntato scelto - ma a dicembre mi sono ammalato io: sono stato curato con infusioni di plasma iperimmune, grazie al Presidente della Regione che ha avuto la felice intuizione di far raccogliere il plasma. Sono stato ricoverato una settimana, dal 23 al 29 dicembre nel reparto di Malattie infettive diretto da Lucia Anna Carmela Leone, poi il Capodanno ho recuperato e ho potuto trascorrerlo a casa. Voglio ringraziare tutti gli operatori, non solo per le cure mediche ricevute, ma anche per le attenzioni e i piccoli gesti avvenuti durante il mio ricovero, che mi hanno fatto sentire come a casa. Tutti quanti, dal personale delle pulizie alle operatrici socio-sanitarie, dagli infermieri ai medici, sono stati costantemente presenti». Il suo ringraziamento, il Carabiniere, lo ha anche messo per iscritto: «Non mi avete mai fatto sentire solo e anche questo mi ha dato la forza per combattere il virus ed uscirne vittorioso. Grazie per il vostro lavoro e impegno quotidiano, per la vostra professionalità e umanità, tutti aspetti notevolmente importanti per noi pazienti che di fatto siamo soli e lontani dai nostri familiari».

Ulss 6 Euganea

Aggiunge Domenico Scibetta, commissario dell'Ulss 6 Euganea: «La riconoscenza è la memoria di aver ricevuto del bene. Non possiamo negare che ci fa molto piacere ricevere attestati di gratitudine, cosa che ci sprona a lavorare con sempre maggiore energia ed entusiasmo. E, conoscendo la storia dell’appuntato scelto Luigi, colgo l'occasione per ringraziare le forze dell'ordine che, ieri come oggi, svolgono un lavoro fondamentale per garantire la sicurezza del nostro territorio».

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