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«Subito regole chiare per la somministrazione del vaccino anti-Covid agli anziani»: l'appello

«Deve essere spiegata loro l’importanza del vaccino e devono essere fissati al più presto gli appuntamenti per la somministrazione: per gli anziani è necessaria un’attenzione particolare, soprattutto in questi mesi nei quali l’isolamento ha portato conseguenze drammatiche come la depressione e dunque il rischio che molti non siano più in grado di prendersi cura di loro stessi»

«Subito regole chiare per la somministrazione del vaccino anti-Covid agli anziani»: l’appello arriva dal Presidente di Anap Padova, l’associazione degli anziani e pensionati di Confartigianato, Raffaele Zordanazzo.

Vaccino e anziani

Spiega Zordanazzo: «Stiamo sentendo in queste ore l’annuncio che gli over 80 potranno accedere al vaccino a partire da febbraio, ma adesso è importante siano comunicate con chiarezza le modalità di prenotazione e di somministrazione per tutti gli anziani, in particolare per coloro che presentano patologie pregresse». Secondo i dati forniti da Istat, gli anziani con 80 anni ed oltre, in provincia di Padova, sono quasi 68mila e rappresentano il 7% della popolazione totale: «Sono proprio loro - continua Zordanazzo - ad avere pagato il prezzo più alto per questa pandemia. Pensiamo solo al fatto che molti di loro sono da mesi in lockdown volontario, per paura di contrarre il virus: così facendo rischiano di non ricevere le giuste cure per le malattie di cui soffrono o di non accedere agli strumenti per un’efficace prevenzione». Secondo il Presidente di Anap Padova, è importante pianificare la campagna vaccinale, tenendo conto che gli over 80 vanno contattati direttamente: «Deve essere spiegata loro l’importanza del vaccino e devono essere fissati al più presto gli appuntamenti per la somministrazione: per gli anziani è necessaria un’attenzione particolare, soprattutto in questi mesi nei quali l’isolamento ha portato conseguenze drammatiche come la depressione e dunque il rischio che molti non siano più in grado di prendersi cura di loro stessi». Il problema, quindi, non va affrontato solo dal punto di vista strettamente medico, ma anche sociale: «Il medico di famiglia - conclude Zordanazzo - è il primo alleato degli anziani soli. La sua capacità di monitorare la situazione è certamente strategica, in particolare in questo momento. Comprendiamo la difficile situazione dell’intero sistema sanitario, ma dobbiamo ricordare che oggi serve un’attenzione supplementare alla terza età. Pensiamo subito agli over 80, ma non dimentichiamo che, subito dopo, dobbiamo affrontare la pianificazione vaccinale degli over 65».

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