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Coronavirus e vaccini, Anp Cia Padova: «Gli anziani sono angosciati, non sanno quando sarà il loro turno»

Fra le azioni suggerite da Anp Cia Padova, l’istituzione di liste d’attesa ad hoc, validate dalle Ulss venete, da utilizzare qualora vi fossero delle rinunce all’ultimo

«I numeri relativi al piano vaccinale veneto, indicati sul sito della Regione e che di conseguenza assumono i crismi dell’ufficialità, creano stati d’ansia e preoccupazione fra gli anziani. Non è chiaro quando toccherà a quelli dagli 83 anni in su e agli under 80 non residenti nelle Rsa»: lo comunica Anp, l’associazione dei pensionati di Cia Padova, che in questi giorni sta raccogliendo le segnalazioni di centinaia di anziani e grandi anziani della provincia i quali «non riescono a comprendere la sequenza stabilita, al netto delle oggettive difficoltà di reperire un sufficiente quantitativo di dosi».

Preoccupazioni

Sottolinea il presidente di Anp Cia Padova, Dino Milanello: «Nonostante gli annunci, siamo di fronte al caos più totale tra lettere di convocazione che non arrivano nelle case degli interessati nei tempi corretti e la mancanza di un progetto ben definito e strutturato. Capiamo che il programma sta andando avanti in funzione del numero dei vaccini. Scarseggiano, il Governo e l’Unione Europea devono intervenire per risolvere la questione. Tuttavia, bisogna stabilire fin da subito delle priorità: insieme alle categorie più esposte e a quelle maggiormente vulnerabili, la campagna relativa alla terza età deve proseguire in maniera rigorosa, senza continui stop&go o tentennamenti».

Liste d'attesa

Fra le azioni suggerite da Anp Cia Padova, l’istituzione di liste d’attesa ad hoc, validate dalle Ulss venete, da utilizzare qualora vi fossero delle rinunce all’ultimo da parte di chi è in possesso di una prenotazione cartacea, vedi appunto gli anziani, o di un appuntamento on line (è il caso, ad esempio, dei docenti, tenuti ad aderire tramite il servizio dell’Ulss 6 Zero code): «Potrebbero essere gestite dai medici di base - aggiungono da Anp Cia Padova - che conoscono bene i loro pazienti. Se un giorno non si dovessero presentare al centro vaccini una o più persone, ecco che partirebbe una chiamata a chi davvero ne ha maggiormente necessità in questo momento, ovvero i pensionati. Deve passare il principio che, con la carenza di sieri che stiamo purtroppo sperimentando, nemmeno una dose va sprecata. Chi riceverà questa telefonata, siamo sicuri che correrà nel luogo indicato, senza indugio. Oggi conclude il presidente le autorità sanitarie sono tenute ad avere un unico obiettivo: la protezione degli over 70 e, in parallelo, delle categorie più vulnerabili. Infine, vanno incrementati i punti vaccini in provincia, ancora troppo pochi. Gli anziani residenti nella Bassa devono spostarsi fino a Este o a Monselice, e spesso non ne hanno la possibilità».

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