rotate-mobile
Attualità

Il professor Cossu condannato a pagare oltre 600mila euro al Bo, svolgeva incarichi per privati

La Corte dei Conti ha smentito la tesi difensiva dei legali del docente, che guadagnava anche 400 euro all'ora per le sue prestazioni di carattere scientifico

Deve restituire oltre 620mila euro al Bo per aver ricoperto incarichi senza avvisare l'Università. Il professor Raffaello Cossu, docente emerito dell'Università di Padova e per 14 anni presidente del corso di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire l’ateneo, dopo che ha verificato come, nonostante il rapporto in esclusiva con l'Università di Padova, Cossu avesse svolto per sette anni incarichi libero professionali per conto di Comuni e società private in tutta Italia. 

L'accusa

L'accusa portata avanti dalla Procura erariale, dopo gli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza nel 2018, aveva chiesto il risarcimento di 902mila euro, sommando sia gli importi non versati all’ateneo sia il danno erariale. Secondo l'accusa risulta che il professor Cossu, docente a tempo pieno all’università di Padova dal 2008, nel periodo 2012-2018 svolgesse una grande mole di «lavoro extraistituzionale incompatibile con il suo rapporto di lavoro». Gli incarichi contestati sono 13 , fra i quali quelli per il Comune di Sassari, per quello di Montichiari e per la società Hera Spa.

Intento doloso

Per alcuni di questi esiste un'autorizzazione data da parte dell'Università di Padova, ma si tratta di un'autorizzazione parziale per importi inferiori a quelli percepiti: «Tali incarichi – si legge nella sentenza - erano stati svolti, secondo l'accusa, mediante l’utilizzo di una stabile organizzazione e con uno studio professionale articolato con una sede legale e amministrativa a Sassari e una sede operativa a Padova». Secondo la Procura è evidente anche «un intento doloso a celare all’amministrazione datrice di lavoro la reale natura e la consistenza dell’attività extraistituzionale svolta». 

La difesa

I legali di Cossu, Andrea De Bonis e da Franco Zambelli, contestano la tesi della continuità dell'attività extraistituzionale: «Il professor Cossu – hanno argomentato i legali - non aveva più assunto incarichi tipici della professione di ingegnere quali quelli di progettazione e direzione dei lavori e anzi aveva abbandonato tutti quelli precedenti e incompatibili che curava per conto di committenti privati». Sempre secondo la difesa «le saltuarie consulenze svolte costituivano prestazioni di natura altamente scientifica, come tali anche retribuite con un elevato costo di 400 euro all’ora, e dovevano ritenersi ammissibili e lecite non essendovi alcun rapporto tra l’ammontare elevato dei compensi percepiti e la supposta abitualità e continuità della prestazione. Le consulenze contestate erano solamente 16 tra il 2009 e il 2018, quindi due all’anno, e avevano richiesto un impegno di 2-3 giorni massimo ciascuna».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il professor Cossu condannato a pagare oltre 600mila euro al Bo, svolgeva incarichi per privati

PadovaOggi è in caricamento