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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cossu condannato a risarcire il Bo: «Ricorrerò in appello. Agito correttamente»

Il docente accusato di aver svolto per sette anni incarichi libero professionali per conto di Comuni e società private in tutta Italia nonostante il contratto con l'Università

«Non presterò acquiescenza alla sentenza, ma presenterò appello per un giudizio di secondo grado per portare decisamente avanti una battaglia di merito per la tutela dei miei diritti». Parola di Raffaello Cossu, docente emerito dell'Università di Padova (e per 14 anni presidente del corso di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio) condannato dalla Corte dei Conti a risarcire la somma di 620mila euro all’ateneo. La Corte dei Conti ha verificato come, nonostante il rapporto in esclusiva con l'Università di Padova, Cossu avesse svolto per sette anni incarichi libero professionali per conto di Comuni e società private in tutta Italia.

La versione di Cossu

Il docente però si difende e annuncia l'appello: «Le attività di consulenza per i docenti universitari a tempo pieno sono consentite dalla Legge Gelmini e autorizzate dai Regolamenti universitari - sostiene Cossu - .Il contenzioso tra il sottoscritto e la Procura erariale riguarda l'interpretazione di tali norme, lo svolgimento dei fatti, la natura delle consulenze, la continuità di impegno e la richiesta delle autorizzazioni. In particolare, su tali punti, esistono differenze interpretative tra la giustizia erariale, gli atenei e lo stesso ministero per l’Università e la Ricerca. La complessità è tale che la stessa Università di Padova, nella sentenza, è stata ritenuta corresponsabile per avermi concesso l’autorizzazione a svolgere diverse delle attività contestate. Contenziosi di questo tipo sono sorti in tutta Italia per un gran numero di docenti e raramente sono arrivati a sentenza in quanto sono stati proposti ed accettati patteggiamenti».

Patteggiamento

«Io ho rifiutato il patteggiamento propostomi di 180mila euro e mi sono sottoposto a regolare processo erariale in quanto ritengo di aver agito correttamente e nel rispetto delle leggi e soprattutto di non essere mai venuto meno ai miei impegni istituzionali verso l’Ateneo e verso i miei studenti - chiude Cossu - .Le attività da me svolte sono state tutte dichiarate al fisco e le somme esposte sono al lordo delle tasse, regolarmente pagate come attestato della stessa Guardia di Finanza».

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