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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Covid, saranno i medici di continuità assistenziale a gestire i pazienti positivi a domicilio: l'accordo

I medici di continuità assistenziale, che abitualmente prestano il loro servizio nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi, grazie a questo accordo potranno estendere l’orario delle loro attività e lavorare nelle ore diurne dei giorni feriali per dare un supporto ai medici di famiglia che da più di due anni continuano a fronteggiare la pandemia, oltre all’attività ordinaria sempre più intensa

«Ieri, mercoledì 27 agosto, è stato sottoscritto un accordo tra l'Ulss 6 Euganea e le organizzazioni sindacali della medicina generale per permettere ai medici di continuità assistenziale che si renderanno disponibili di collaborare con i medici di assistenza primaria nella gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid o sospetti tali»: ad annunciarlo è la dottoressa Mariateresa Gallea della Fimmg - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.

Medici di continuità assistenziale

I medici di continuità assistenziale, che abitualmente prestano il loro servizio nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi, grazie a questo accordo potranno estendere l’orario delle loro attività e lavorare nelle ore diurne dei giorni feriali per dare un supporto ai medici di famiglia che da più di due anni continuano a fronteggiare la pandemia, oltre all’attività ordinaria sempre più intensa. Dopo il venir meno delle unità speciali di continuità assistenziali, istituite nel marzo 2020 e terminata il 30 giugno scorso, si è reso necessario trovare nuove soluzioni visto il persistere della diffusione dell’infezione. «Proprio in queste ultime settimane - afferma Mariateresa Gallea, segretaria provinciale del settore Continuità Assistenziale della Fimmg di Padova - si è registrata una nuova recrudescenza dei casi e pertanto ci siamo messi subito al lavoro per dare una risposta tempestiva. Abbiamo elaborato una proposta che è stata ben accolta dall’Ulss 6 Euganea, che ringraziamo per la collaborazione. dobbiamo prepararci a organizzare il nostro lavoro nel territorio considerando l’idea che la presenza del virus diventi una convivenza stabile, e questo progetto va in tale direzione. Ringrazio il gruppo di lavoro formato dai colleghi Paolo Simonato, Andrea Dini, Giorgio Calabrese e Candido Santaguida, che ha rapidamente elaborato la proposta poi sottoscritta».

Sedi operative

Dal punto di vista operativo, nei prossimi giorni verrà inviata a tutti i medici di continuità assistenziale della provincia di Padova una richiesta di disponibilità per aderire a questo progetto. Le sedi operative inizialmente educate saranno cinque, una per distretto: Padova, Piove di Sacco, Selvazzano Dentro, Camposampiero e Monselice, ma potranno essere estese in futuro qualora la situazione pandemica dovesse peggiorare.

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