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Covid, aumentano i contagi tra i dipendenti comunali e Uil scrive a Giordani

Scarpelli: «La situazione è certamente complessa, ma si ha la sensazione che in questa fase si stia tentennando nel prendere le dovute precauzioni»

Dalla Uil-Fpl scrivono una lettera al Sindaco Sergio Giordani per non mollare la presa sul Covid: i contagi tra i lavoratori sono aumentati. Una lettera inviata anche alla nuova assessora alle Risorse Umane Margherita Cera, ai tecnici del Comune e a tutti i dipendenti. Nei giorni scorsi è stato fatto un passaggio con il capo servizio Sicurezza per far presente le palesi criticità sorte in alcuni settori, come quelli della polizia locale e anagrafe. «Lo stesso passaggio è stato fatto anche con il capo settore della polizia locale - racconta Francesco Scarpelli, segreterio provinciale Uil-Fpl - in quanto proprio nel settore citato, dove viene erogato un servizio 24 ore su 24, con presenza continua di operatori in promiscuità in alcuni locali si sta registrando una recrudescenza del virus».

La lettera

La Uil-Fpl nella nota ha sottoposto alcune richieste considerate improcrastinabili, che riguardano la sicurezza del personale: «Richieste peraltro già avanzate mesi addietro e solo parzialmente evase - dice Scarpelli - .Premesso che la categoria dei dipendenti, è oltremodo diversificata e quindi soggetta a rischi professionali e ambientali differenti. Abbiamo proposto nuovamente piccole e semplici soluzioni che devono basarsi su automatismi secondo un programma prestabilito. Ad esempio per l'autovettura dell’ente, ad uso promiscuo che si preveda la cosiddetta “sanificazione” calendarizzata e obbligatoria. Occorre una procedura di reale sanificazione e disinfezione standardizzata dei locali di lavoro, anche giornaliera, con una frequenza sistematica soprattutto per i luoghi più sensibili per evitare il contagio tramite contatto e aerosol. Alla scoperta del contagio, bisogna prevedere una immediata sanificazione ad hoc,  anche grazie agli strumenti già in possesso dell'ente. Occorre che finalmente, il datore di lavoro si adoperi concretamente nella tracciabilità dei casi Covid conditio sine qua non per l’espletamento automatico delle contromisure a salvaguardia della sicurezza del lavoratore, senza più celarsi dietro ASL, medici di medicina generale e privacy»

Le esitazioni

«La situazione è certamente complessa, ma si ha la sensazione che in questa fase si stia tentennando nel prendere le dovute precauzioni - prosegue Scarpelli - .Sicurezza significa dare certezze ai lavoratori, “soggetti attivi” per l'espletamento dei servizi da dare ai cittadini. E' necessaria chiarezza e trasparenza nelle procedure da attivare in un clima di reciproca fiducia in quanto da soli si va da nessuna parte. Abbiamo gli strumenti, per quanto possibile per prevenire eventuali contagi, basta programmare e soprattutto mettere in atto queste precauzioni. E' inconcepibile che il settore non si attivi per la procedura della sanificazione pur essendo cosciente che nel settore stesso ci siano dei dipendenti positivi al Covid. Dispiace constatare che anche questa volta non si è intervenuti prontamente su tutti i fronti dopo aver saputo dei contagi, e anche questa volta si è dovuto muovere un sindacato, non solo per sollevare il problema ma anche per proporre delle soluzioni. La Uil-Fpl, si è resa sempre disponibile, ad una collaborazione costruttiva con proposte concretamente attuabili, ma è anche vero che chi viene ben pagato si debba assumere le proprie responsabilità. Si ha la sensazione che si aspetti un nuovo decreto da Roma. A parere della Uil-Fpl i dirigenti hanno l'autonomia e l'obbligo di agire per attivare tutte le precauzioni possibili, anche perché prevenire vuol dire evitare altri contagi, anche ai fini dell'erogazione dei servizi, perché inevitabilmente il carico del lavoro per sopperire ai contagiati andrebbe a ricadere su chi è in servizio

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