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Il sindaco di Vo': «Zaia e Crisanti non litighino. Hanno lavorato bene e noi abbiamo voltato pagina»

A 3 anni dall'arrivo del coronavirus nel paese della prima vittima italiana parla il primo cittadino, Giuliano Martini: «Il ricordo è forte ed emotivamente ancora vivo, ma la comunità ha reagito molto bene e i successi ottenuto nella lotta al Covid ci hanno reso ancora più forti. Chi lo ha vissuto fuori non può sapere cosa abbiamo provato noi in quel momento»

«Ora Vo' è tra i paesi con la percentuale di positivi tra le più basse. Questo accade perché abbiamo imparato prima e meglio degli altri a muoverci». La voce è quella di Giuliano Martini, sindaco del paese sui Colli euganei, dove tre anni fa approdò il coronavirus con i primi due casi d'infezione in Italia e la prima vittima, il 77enne Adriano Trevisan. Nelle parole del sindaco il ricordo, durissimo, delle prime due settimane di zona rossa.

Il ricordo

«Il ricordo è forte ed emotivamente ancora vivo, ma la comunità ha reagito molto bene e i successi ottenuto nella lotta al Covid ci hanno reso ancora più forti. Siamo stati chiusi, sigillati per settimane e solo quelli che sono rimasti all’interno del nostro Comune possono capire, chi lo ha vissuto fuori non può sapere cosa abbiamo provato noi in quel momento. Ma adesso siamo andati avanti». Oggi Vo' ha un respiro nazionale dopo il Covid. Da piccolissimo Comune conosciuto appena fuori dalla provincia, ha ottenuto riconoscimenti dalle più alte cariche politiche e sanitarie: «Abbiamo fatto un lavoro in sinergia con le forze dell'ordine, Croce Rossa, Università di Padova e Regione – spiega Martini – e adesso tutti i cittadini di Vo' sanno cosa vuol dire uscire a testa alta da un problema».

Nuova vita

Martini però garantisce che adesso la comunità ha voltato pagina: «Tra i cittadini non se ne parla più. Noi guardiamo avanti. Abbiamo rilanciato l'economia del nostro territorio. Ovvio che il pensiero c'è e ci sarà, ma abbiamo superato la fase delicata». Un lavoro di squadra quello evidenziato anche da Martini, che però alla fine è arrivato in tribunale. In corso c'è una guerra legale nata proprio dalla diatriba tra il presidente della Regione Luca Zaia e il microbiologo Andrea Crisanti sulla paternità dello studio che ha poi salvato moltissimi vadensi, da cui poi è sorto un processo: «Credo siano assolutamente inutili queste divisioni e schermaglie, perché quando abbiamo lavorati tutti assieme abbiamo prodotto risultati eccellenti – risponde Martini - .Io non sto dalla parte di nessuno dei due, perché so bene quanto entrambi abbiano contribuito».

Commemorazioni

Per dimenticare veramente forse dovrebbe finire il periodo delle commemorazioni: «Io non voglio e non posso dimenticare il lavoro che è stato fatto, soprattutto dai volontari e dagli specializzandi che all'improvviso si sono trovati catapultati in un territorio sconosciuto, ma quest'anno non avevo preparato nulla. Ma se la Croce Rossa mi chiede di premiare qualcuno, io lo faccio ogni giorno perché sono stati encomiabili».

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