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Covid e negazionismo, Berlato si difende: «Diamo voce a tutti». Il Pd: «Una vergogna, anzi un orrore»

L'iniziativa organizzata dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia con la consigliera padovana Elena Cappellini assieme a conclamati negazionisti del Covid rischia di scatenare una bufera politica. Anche dalla Lega dure critiche

Ha usato parole come “vergogna e orrore”, il segretario regionale del Partito Democratico, Alessandro Bisato. Le frasi che ha sentito durante l’incontro via web tra esponenti di Fratelli d’Italia organizzato dall'europarlamentare Sergio Berlato e con la presenza della consigliera comunale Elena Cappellini sul tema Covid hanno creato non poco imbarazzo. Anche tra gli alleati della Lega, più di qualcuno ha criticato l’iniziativa: parlare di complotti, sminuire il ruolo dei tamponi nel tracciamento, non è piaciuto affatto anche se si è scelto di tenere al momento un basso profilo. 

Pd

Non ha certo pesato le parole, anzi ci è andato durissimo, il segretario regionale del Pd, Alessandro Bisato: «Ci mancava anche questo: l'evento negazionista di Fratelli d’Italia! Tutto in diretta su Facebook, con alcuni ospiti d'eccezione: Alessandro Meluzzi, famoso per un disgustoso fotomontaggio su Auschwitz; Silvana De Mari, odiatrice di professione che ritiene che dietro l'omosessualità ci sia il satanismo; e poi la consigliera comunale di Padova Elena Cappellini e l'europarlamentare Sergio Berlato, entrambi di Fratelli d’Italia». Bisato ha citato alcune delle frasi che sono state condivise da tutti i partecipanti all’incontro sul web (“I tamponi? Una farloccata”; "Bill Gates è passato dai virus informatici a quelli delle cellule”;  "È in corso una psico info pandemia, attraverso la diffusione di un meme mentale” e infine "Viene voglia di gridare al negazionismo!”), definendole testualmente “deliri”. Bisato non ha usato mezzi termini: «Non è accettabile che, a fronte di decine di migliaia di morti, ci si permetta di negare ancora la pericolosità del virus, di diffondere ridicolo complottismo, di definire i tamponi, il nostro principale strumento di tracciamento, "una farloccata". E soprattutto non è accettabile che esponenti delle istituzioni promuovano e avallino iniziative simili.  Solo negli ultimi sette giorni, mentre loro si divertano a girare questo show, 4594 connazionali hanno perso la vita a causa del Covid».

Berlato

Berlato si è difeso dicendo che «non si iscrive al club dei negazionisti o dei complottisti, ma lascio spazio a chiunque voglia fornire informazioni o esprimere punti di vista diversi rispetto a quelli che siamo abituati a sentire attraverso i mezzi di informazione di Stato». Questa affermazione conferma quello che si è sentito durante l’incontro, c’è quindi secondo l'europarlamentare una stampa di regime che racconta solo certe cose e che ne nasconde altre, deliberatamente. «Da Deputato italiano al Parlamento europeo continuerò ad organizzare queste dirette Facebook e, quando tornerà possibile, incontri aperti al pubblico. Continueremo a dare voce a chiunque vorrà fornire il proprio contributo per permettere a tutti i Cittadini di avere una corretta informazione, anche attraverso un confronto di idee e di esperienze che possono arricchire la discussione in atto». Sulla questione specifica ha replicato l’esponente padovano del Pd, Pietro Bean: «Nascondendosi dietro la scusante del "faccio parlare tutti, offro spazio ad idee diverse", in un momento di crisi pandemica in cui la gente muore e il personale sanitario lavora senza sosta in corsia, dà spazio politico e mediatico a chi crede che i tamponi siano una buffonata e che il virus sia una messinscena organizzata da Bill Gates. Per me e per tutti, questo si chiama negazionismo scientifico».

Lega

Ha usato toni diplomatici ma non per questo meno incisivi, Alain Luciani, consigliere comunale della Lega: «Che ci sia una forza politica con rappresentanti presenti a più livelli, dal parlamento Europeo al consiglio regionale che da ampio risalto attraverso i Social a una tesi che sostiene che il virus sia un grande affare, arrivando a sfiorare la tesi negazionista è inaccettabile. Non dimentichiamo che è proprio la Regione che è deputata alla gestione della salute pubblica. Inaccettabile per tutti gli sforzi che ognuno di noi fa ogni giorno per affrontare la vita quotidiana con le gravi difficoltà economiche e sociali date dalla contingenza, inaccettabile per tutte le categorie che si spaccano la schiena per prendersi cura di noi, inaccettabile per tutte le vittime del Covid e per tutte quelle persone che hanno dovuto affrontare questo micidiale virus». Ha voluto esser chiaro pur evitando attacchi frontali, Luciani, ma si capisce che ciò che ha sentito non gli è piaciuto affatto: «E' inaccettabile per quella sana politica che si è rimboccata le maniche per affrontare la situazione, facendo molto spesso per bene della collettiva un passo indietro. Io prendo nettamente le distanze da questo tipo di posizioni e atteggiamenti e spero che molti dei miei colleghi a tutti i livelli facciano altrettanto. Tutto ha un limite, qui lo abbiamo superato abbondantemente. Serve senso di responsabilità e di equilibrio, non di sparate che non creano altro che confusione che è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in un momento come questo».

M5S

Anche il Movimento 5 Stelle, è intervenuto nella querelle. Nella fattispecie Giacomo Cusumano, consigliere comunale a Padova, si è così espresso: «Fratelli d’Italia, in diretta streaming, ha messo in scena uno spettacolo grottesco che ha dato ampio spazio a teorie negazioniste con ospiti spesso artefici di imbarazzanti teorie come anche commentato da Bisato del PD. Sono stati messi in dubbio i dati forniti da tutto il comparto medico nazionale, compreso la regione Veneto, facendo sfigurare lo sforzo fatto in questi mesi, che sembrano interminabili, da regioni, ULSS, aziende sanitarie, Protezione Civile e tutti quei settori che ogni giorno sono in trincea per far superare al nostro amato Paese questo difficile momento. Ritengo gravissime le affermazioni fatte e gravissimo aver dato spazio a teorie che poco o nulla hanno di scientifico. Se la giustificazione data da Sergio Berlato è di voler dare voce a tutti, mi domando perché non dare voce anche a satanisti, terrapiattisti e negazionisti dell'Olocausto. Forse un bel segnale arriverebbe ai cittadini se Elena Cappellini e Sergio Berlato si dimettessero, accettando i propri errori, scusandosi con i cittadini e con tutti gli operatori che in questi lunghi mesi hanno dato la vita per salvarne altre. È inaccettabile questa impreparazione e superficialità mostrata da due personaggi politici che in molte occasioni hanno vantato la loro esperienza e se questo è il livello, i cittadini che li hanno votati, quelle dimissioni le devono pretendere».

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