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Martedì, 16 Aprile 2024
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33mila vaccinazioni in sei mesi: il bilancio del centro gestito da 160 volontari di Medici con l'Africa Cuamm

Forte il legame del centro vaccinale di Rubano con il territorio di Padova Ovest, tanto che ben 11 sindaci della zona, nei mesi scorsi, si sono mobilitati con una lettera-appello per mantenerlo aperto e in funzione

Alle soglie del Natale, con la pandemia che sta colpendo ancora così duramente, il dono più grande che si può fare è un vaccino contro il Covid-19. Il centro Vaccinale di Rubano, gestito da Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con l’Azienda Ulss 6 Euganea, la Regione del Veneto, il Comune di Rubano, la Diocesi di Padova, e grazie al sostegno di USAID (Agenzia americana per lo sviluppo internazionale), è un punto di riferimento per il territorio circostante e offre un servizio essenziale in questa fase.

33mila vaccinazioni

Significativi i dati presentati mercoledì 22 dicembre durante una conferenza stampa che si è tenuta presso il Centro: 33mila vaccinazioni effettuate da giugno ad oggi; 160 gli operatori impegnati, tra sanitari e non che ogni giorno accolgono le persone e vaccinano nelle quattro linee disponibili. Mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e presidente di Medici con l’Africa Cuamm ha detto: «Come Chiesa siamo a servizio del bene e la salute è un bene molto importante. Dovevamo, in coscienza, metterci a disposizione con tutte le risorse che abbiamo e siamo molto contenti di averlo fatto. In Africa non c’è cibo e noi spesso lo sprechiamo; così noi che abbiamo la possibilità di vaccinarci non possiamo sprecare questa opportunità che ci è offerta, anche per rispetto di chi, nei paesi poveri, con tanta fatica riesce ad avere le dosi e a organizzare le vaccinazioni. Sono molto grato al Seminario che ha messo a disposizione questi spazi e al Cuamm per l’impegno e il lavoro che svolge. Come cristiani siamo invitati a cercare il bene della gente e questa è di certo una strada per dare un servizio alle nostre comunità civili. Il bene che si fa è quello che ci dà soddisfazione e consolazione».

Sindaci

Forte il legame del Centro di Rubano con il territorio di Padova Ovest, tanto che ben 11 sindaci della zona, nei mesi scorsi, si sono mobilitati, con una lettera-appello, per mantenerlo aperto e in funzione: da Rubano, a Teolo, da Mestrino a Torreglia, da Rovolon a Cervarese Santa Croce, passando per Selvazzano Dentro, Veggiano, Saccolongo, Abano Terme e Montegrotto. Sabrina Doni, sindaco di Rubano, ha affermato: «Ringrazio la Diocesi, il Vescovo, il Cuamm e tutti voi. Questo centro vaccinale insiste nel territorio di Rubano, però ha servito una popolazione molto più ampia, all’interno dell’Ulss 6. Siamo abituati a pensare al Cuamm come una realtà che opera solo in Africa e invece, con grande generosità, si è messo a servizio anche qui con tanti volontari. Volontari, sanitari e non, che hanno messo a disposizione tempo, risorse, ma anche profonda umanità, per accogliere le persone. E quando, nei mesi scorsi, sembrava che dovessimo chiudere il centro perché l’emergenza pareva finita, come sindaci ci siamo prodigati per tenerlo aperto e ora se ne capisce a fondo l’importanza. È il segno che la collaborazione tra il nostro sistema sanitario, che ci offre gratuitamente un servizio così importante come la vaccinazione, e il territorio che si è messo a disposizione, preso per mano dal Cuamm, porta risultati importanti».

Ulss 6 Euganea

«Questa pandemia sta creando tante divisioni sociali tra no vax e pro vax – ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna -, divisione che si combatte anche con la solidarietà, con i volontari, con la gente comune che continua a credere in un modello sociale imperniato sulla solidarietà e sulla convinzione che insieme si possono superare anche situazioni di questo tipo. Grazie al Cuamm per quello che sta facendo. Voi state dando un valore morale ed etico aggiuntivo a quello scientifico, già insito nell’importanza di vaccinare la popolazione. Avere dei volontari che certificano che la bontà di questa azione non è solo scientifica, ma ci si crede anche con il cuore è una via fondamentale per superare questa difficile situazione. Con queste due anime arriviamo a certificare che quello che stiamo facendo è davvero per tutti. Queste vaccinazioni devono essere universali, non possono avere confini».

Medici con l'Africa Cuamm

Tra i tanti volontari riuniti per lo scambio di auguri di Natale, anche Margherita, di 21 anni, la volontaria più giovane impegnata nella fase di registrazione e accoglienza, e il signor Novello, 101 anni e 6 mesi, il più anziano vaccinato presso il Centro di Rubano. A loro il grazie sincero di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: «Questo centro è il segno di come lavoriamo anche in Africa. Il “Con” del nostro nome sottolinea come noi ci mettiamo a servizio del sistema sanitario locale, anche in Africa. C’è un sistema sanitario pubblico che ha come mandato il mettersi a servizio della gente e noi cerchiamo di metterci al servizio di questo servizio. Dei 23 ospedali in cui siamo, nessuno è di proprietà del Cuamm. Così quando c’è stato bisogno qui nel Veneto, ci siamo chiesti cosa potevamo fare: metterci al servizio! E in 6 mesi tanti sono i risultati, resi possibili grazie alla disponibilità di tanti soggetti che, gratuitamente, si sono impegnati in questa realtà. Ma il più grande risultato, oltre ai numeri, sta nel senso di accoglienza e di umanità, di famiglia, che si respira qui dentro, come mi dicono tutti quelli che si vaccinano qui. È il frutto della gratuità delle persone che si sono messe a servizio del nostro paese e della nostra Chiesa che rende le cose che si fanno più significative e belle, anche alla vigilia di questo Natale 2021».

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