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CREDITI

Credito d'imposta per i resti di magazzino, Ascom: «Una luce tra le ombre»

L'’estensione vale per le rimanenze anche ai dettaglianti in esercizi specializzati nei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria

Era una delle poche luci intraviste dal presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, nel decreto del governo che prevede interventi in favore dei comparti più colpiti dalle ultime strette anti-Covid: il credito d’imposta per le rimanenze di magazzino dei dettaglianti della moda. «Un’attenzione che comunque va sottolineata perché non scontata - il commento che Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova - formula nel valutare quanto previsto dal decreto, laddove individua risorse per il rilancio del commercio al dettaglio e, in particolare, al commercio al dettaglio del settore moda».

Estensioni

Concretamente: al di là degli indennizzi alle società del commercio al dettaglio (anche della moda) con fatturato fino a 2 milioni di euro nel 2019, che abbiano subìto una flessione del fatturato del 30% nel 2021 sui livelli pre Covid, va evidenziata l’estensione del credito d’imposta per le rimanenze di magazzino anche ai dettaglianti in esercizi specializzati nei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria. «Finalmente il governo – commenta Capitanio – si è accorto che la distribuzione commerciale della moda, nonostante qualche segnale di ripartenza nel 2021, è ancora lontana dal periodo pre-covid ed è tornata a soffrire in questo inizio 2022 a seguito di una sorta di “quarantena commerciale” che sta pesando anche sulle vendite in saldo».

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