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Caldo anomalo, sui Colli fioriscono le mimose: «Coltivazioni a rischio. Stagioni impazzite»

A Galzignano Terme sono state le segnalate le fioriture decisamente fuori stagione. Le temperature nettamente al di sopra della media e l’assenza di una marcata escursione termica tra il giorno e la notte hanno favorito la ripresa vegetativa delle piante

Mimose in fiore sui Colli Euganei a causa del caldo anomalo di queste settimane. Succede a Galzignano Terme dove sono state le segnalate le fioriture decisamente fuori stagione delle mimose. Le temperature nettamente al di sopra della media e l’assenza di una marcata escursione termica tra il giorno e la notte hanno favorito la ripresa vegetativa delle piante. Le prime gemme sono state notate in questi giorni ma non è certo una bella notizia, afferma Coldiretti Padova. «E’ l’ennesimo segnale dello sfasamento climatico che stiamo vivendo in questo anno decisamente fuori dal comune. – commenta Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – Queste mimose in fiore sono esposte alle conseguenze delle gelate che potrebbero arrivare in inverno, il fatto che la pianta non sia andata a risposo potrebbe compromettere la vera fioritura della prossima primavera. Quindi c’è il rischio che queste piante muoiano,  in tutto o in parte, o comunque sia compromessa la produzione il prossimo anno perché il prevedibile abbassamento delle temperature delle prossime settimane porterà ad una diminuzione del potenziale produttivo delle piante».

Bressan

«Il 2022 sarà ricordato come l’anno più caldo e siccitoso degli ultimi decenni, segnato da eventi climatici estremi, dalla prolungata assenza di precipitazioni a violente grandinate o temporali distruttivi, fino alla lunga estate segnata da colpi di calore alle colture in campo e da difficoltà nel portare a termine il raccolto. Speravamo nelle piogge autunnali, che finora non ci sono state. – aggiunge Bressan – Così per salvare il raccolto e le produzioni autunnali di radicchi, cavoli, zucche i nostri agricoltori sono costretti a ricorrere all’irrigazione di emergenza, sostenendo anche costi notevoli visti i prezzi energetici alle stelle. C’è preoccupazione anche per le semine dei cereali autunno vernini come grano tenero, grano duro e orzo. I terreni sono aridi e gli agricoltori stanno aspettando la pioggia per poter procedere, ma siamo già in ritardo. Da sempre l’agricoltura fa i conti con le incertezze del meteo ma ormai è evidente che il clima sta mutando rapidamente, con conseguenze evidenti sulle produzioni agricole. Nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche».

Coldiretti

Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Secondo una stima di Coldiretti Padova i danni da siccità nella nostra provincia ammontano ad oltre 180 milioni di euro. Registrati cali di oltre il 30%-40% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 30% per il frumento duro. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta che ha dovuto farei i conti anche con il caldo e i parassiti.

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