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Covid, Crisanti: «Immunità di gregge, ci siamo. Inaccettabile non proteggere i fragili»

Il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova, è stato ospite di 'Radio anch'io' su Rai Radio1. Mai banali i suoi interventi, semplificando si potrebbe dire che dà una buona e una cattiva notizia

«Bisogna cambiare paradigma, passando da una strategia che limitava la trasmissione del virus a una strategia che protegge i fragili, senza limitarne la libertà». Il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova, è stato ospite di 'Radio anch'io' su Rai Radio1. Mai banali i suoi interventi, semplificando si potrebbe dire che dà una buona e una cattiva notizia.

Immunità di gregge

Quella buona: «Siamo molto vicini all'immunità di gregge e lo dice l'andamento dell'epidemia perché da mesi, nonostante le misure di restrizione siano estremamente blande, il numero dei casi è più o meno costante, con delle piccole oscillazioni quotidiane. Chiaramente il numero dei casi è la punta di un iceberg, il numero dei decessi è costante, inaccettabile a mio avviso, ma questo significa che in qualche modo la situazione di equilibrio è stata raggiunta».

Fragili

«E' stato più che sbagliato, far tornare al lavoro i soggetti fragili, il che significa, in una situazione di alta trasmissione del virus, esporli a condizioni di rischio. I fragili sono tutte le persone sopra gli 80 anni e quelle che hanno una o più condizioni patologiche che aggravano il decorso del Covid, quindi diabete, ipertensione e obesità, i pazienti oncologici, quelli trapiantati e se li sommiamo tutti non sono pochi». Il dato che evoca il professore è impressionante e non può non far riflettere: »Tutti vanno protetti, perché è inaccettabile avere 150 morti al giorno, che sono 50mila all'anno, e ciò ci riporta al 1800 quando le malattie infettive erano la maggiore causa di morte». 

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