Crisanti: «I bambini quelli meno a rischio. Riapriamo le scuole, senza barriere»
«Una certezza c’è: i bambini sono molto più resistenti al virus rispetto agli adolescenti e agli adulti. Se si possono fare le elezioni, che problema ci può essere con le lezioni?! Sono certo più rischiose per il contagio»
Sgombra subito il campo e spiega che quello che sta esponendo è il suo punto di vista da scienziato, ma non sono linee guida: «Non mi permetterei mai», chiarisce il virologo Andrea Crisanti. E' ospite in sala giunta del vice sindaco, Arturo Lorenzoni, delle assessore Cristina Piva e Francesca Benciolini e alcuni consiglieri comunali. Il tema dell'incontro è il ritorno a scuola, con particolare attenzione per i bambini più piccoli. «Partiamo da una certezza, i bambini sono molto più resistenti al virus rispetto agli adulti. Rispetto agli adolescenti il discorso è un po’ diverso, dai quattordici anni in poi». Per gestire il ritorno a scuola, fa intendere il professore, bisogna partire da quelli che sono i dati scientifici raccolti e a questi applicare senso pratico e buonsenso: «La sicurezza aumenta anche con i ricambi d’aria, ma questo vale non solo per il Covid. Ripristinare dei concetti che c’erano già quando andavo io a scuola, è una opportunità per ribadire quali buone pratiche hanno efficacia anche contro altre malattie: arieggiare il più possibile, pulire a fondo sempre e costantemente aule, bagni e tutti gli spazi degli istituti. Comprese maniglie e tutto ciò che si tocca. Quando parliamo di bambini è decisivo perché si sa, è molto difficile arginarne i comportamenti spontanei e non è neanche giusto».
Il Plexiglas e le barriere paventate da mettere nelle aule sono invece una soluzione che giudica non solo inutile ma deleteria: «Impediscono il ricambio d'aria, il contrario di quanto invece indica la comunità scientifica. Parliamoci chiaro, che logica c'è nel riaprire le discoteche e magari gli stadi se poi teniamo chiuse le scuole?». Il concetto lo ribadisce più volte. I bambini sono i meno a rischio, perché impedire loro didattica e socialità? «I bambini sono molto più resistenti, solo in rari casi si ammalano. Non sappiamo il perché ma sappiamo che sono quelli meno a rischio. Poi certo, ci sono anche casi di bambini più vulnerabili alle malattie e per quelli bisognerà attenzioni in più».
Ritorno della pandemia?
Il professor Andrea Crisanti, dopo l'incontro è atteso a Vo'. La rivista scientifica Nature la prossima settimana pubblicherà il lavoro fatto presso la piccola comunità dei colli, prima con la chiusura e poi con le varie fasi di test che ha permesso di tracciare un profilo del virus e della sua diffusione. Inevitabile la domanda su cosa ci aspetta il prossimo autunno/inverno: «Anche se è sempre difficile fare previsioni, è possibile che si verifichino dei piccoli focolai e di conseguenza delle micro zone rosse. Ma non chiusure o lockdown come quelle che abbiamo vissuto i mesi scorsi», spiega. «Per questo ci vorrà gran senso di responsabilità. Mi riferisco soprattutto agli adulti: sintomi febbrili, persone infettate con cui si entra a contatto. Bisogna essere prudenti, non si va a scuola se ci sono queste condizioni. Anche questo è un principio che va al di là del Covid, dovrebbe valere sempre, al pari di lavare e tenere igienizzato tutto».
Elezioni
All'uscita della conferenza, alla quale erano in tanti collegati, tra giornalisti e dirigenti scolastici, al virologo è stato chiesto un parere sulla data delle elezioni: «Sono certo più veicolo di contagio le elezioni che le lezioni. Per questo non c'è logica nell'impedire ai bambini di andare a scuola». Non saranno linee guida, ma le parole del Professore come sempre avranno una eco che per forza condizionerà la discussione sulle decisioni da prendere. La palla, ora, passa alla politica.