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Cucine economiche popolari: un appello a conoscere da vicino la realtà

Non sono un ristorante ma una mensa per i poveri, e in tempo di pandemia alle CEP si rivolge proprio chi non ha alcuna alternativa

Le Cucine economiche popolari (CEP) sono un luogo sicuro, che rispetta le normative anti-Covid, e soprattutto sono un servizio indispensabile per quelle persone che non avrebbero altrimenti dove trovare un pasto completo e caldo. Non sono un ristorante ma una mensa per i poveri, e in tempo di pandemia alle CEP si rivolge proprio chi non ha alcuna alternativa.

Cucine economiche

A fronte di un nuovo intervento di alcuni residenti, sostenuti da alcuni consiglieri comunali, la Fondazione Nervo Pasini, che opera a nome del vescovo e dell’intera Diocesi di Padova e a cui fanno capo le Cucine economiche popolari di Padova, ci tiene a sottolineare, ancora una volta, alcuni aspetti e a rassicurare i residenti. Ma soprattutto invita a conoscere da vicino, dall’interno, la realtà delle CEP. «Le Cucine sono un servizio di bassa soglia – ricorda don Luca Facco, presidente della Fondazione Nervo Pasini – ma sono una realtà aperta e da alcuni anni sollecitiamo le persone a venire a conoscere questa realtà, a visitare gli ambienti, a fare domande e informarsi dalle suore, che esse stesse abitano questo territorio; dagli operatori, che qui vi lavorano; e dai volontari, che dedicano tempo ed energie. Prima della pandemia abbiamo vissuto l’esperienza positiva delle “cene sospese” e sono state moltissime le persone di qualsiasi età ed estrazione, che sono venute alle Cucine e hanno incontrato la nostra realtà e potuto familiarizzare con chi abitualmente le frequenta, per necessità. E anche ora, per chi desidera conoscere davvero questa realtà la porta è sempre aperta, nel pieno rispetto di quelle che sono le normative e l’utilizzo dei dispositivi di prevenzione. Siamo in continuo contatto con le forze dell’ordine e con l’Ulss per rispondere al meglio per il bene degli ospiti, ma anche del contesto in cui le Cucine sono collocate. Gli ambienti sono sanificati e dotati di dispositivi di ionizzazione. Abbiamo a cuore il bene delle persone che vengono alle Cucine e anche di chi vi lavora o vi presta servizio di volontariato».

Mensa dei poveri

Il fatto che la mensa dei poveri sia aperta non è certo un “oltraggio” nei confronti dei ristoratori che sono fermi ormai da mesi, anzi: «Abbiamo ben presente le sofferenze dei ristoratori – prosegue il presidente Facco – e proprio qui li abbiamo ascoltati, ci hanno raccontato le loro fatiche e le loro paure e contemporaneamente, proprio loro, hanno messo a disposizione le loro capacità per aiutare chi sta ancora peggio; hanno trasformato, in maniera esemplare, la loro sofferenza in solidarietà. Questa è una grande lezione di dignità e di rispetto. Le persone vanno trattate con umanità e non possiamo pensare di nutrire solo con panini e cestini freddi per mesi e mesi, ci vuole un pasto caldo, completo, nutriente che possa essere di ulteriore sostegno anche a fronte di questo nuovo incubo che è il Covid-19. Ricordiamoci inoltre che la povertà non è cosa solo dei meno fortunati, è un’evenienza che può capitare a chiunque e le conseguenze di questa epidemia ce lo dimostrano».

Cucine economiche

Le Cucine economiche popolari, ricorda il presidente della Fondazione Nervo Pasini, hanno avviato da tempo un’operazione di rivisitazione e di verifica costante sulle modalità di intervento rispetto alle povertà, ma anche di formazione dei propri operatori e di incontro e confronto con le istituzioni e le realtà del territorio. «Invitiamo i residenti che vivono con difficoltà la presenza delle CEP a venire da noi, a vedere con i propri occhi e invitiamo anche i rappresentanti di tutte le forze politiche: le Cucine vi aspettano». E infine un appello “preventivo”: «la nostra città il prossimo anno sarà chiamata alle elezioni amministrative, ma teniamo fuori le Cucine economiche popolari dalle dinamiche elettorali, i poveri non vanno strumentalizzati da nessuna parte politica, vanno soccorsi nel bisogno e aiutati il più possibile a emanciparsi dalle situazioni di necessità. Questo cerchiamo di fare alla Cucine: diamo da mangiare ma cerchiamo anche di conoscere queste persone una a una, per poter individuare dei percorsi di rinascita, là dove possibile. Anche per questo le Cucine rappresentano un elemento fondamentale della società civile che può anche arginare o monitorare possibili forme di degrado».

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