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«Rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e dell’evasione fiscale»: il campanello di allarme

A "suonarlo" è lo Spi Cgil Veneto, che analizza anche i dati sui redditi: nel Padovano più di un cittadino su tre guadagna meno di mille euro lordi al mese e oltre metà dei pensionati (55,2%) non arriva a 750 euro

«Quali sconvolgimenti creerà nell’economia padovana lo “tsunami” provocato del Coronavirus? È ancora presto per dirlo ma le previsioni non possono che essere a tinte fosche. E il rischio maggiore è quello di registrare un aumento delle diseguaglianze sociali e anche dell’evasione fiscale, già molto accentuati nel territorio»: la riflessione è firmata Spi Cgil Veneto, e si riferisce al Padovano.

I dati

Guardando infatti agli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Economia e della Finanza relativi ai redditi 2018 (anno di imposta 2019) della provincia di Padova ed elaborato dallo Spi (sindacato dei pensionati) Cgil del Veneto, emergono trend che confermano questi timori: più di un contribuente padovano su tre dichiara redditi inferiori ai mille euro netti al mese (15mila euro lordi annui), e oltre un pensionato su due vive con un “assegno” previdenziale che non arriva ai 750 euro mensili. In tale contesto, risulta anomalo il numero di contribuenti che dichiara entrate superiori ai 75mila euro lordi annui: il 3% del totale. Afferma Renato Bressan della segreteria dello Spi Cgil del Veneto: «L’esistenza di una iniqua distribuzione del reddito anche nel Padovano è testimoniata da questi dati per molti versi emblematici. D’altra parte anche l’indice di Gini, che misura appunto le diseguaglianze sociali prendendo in esame una lunga serie di parametri, conferma che nella nostra regione la situazione sta decisamente peggiorando. Grazie a queste analisi vogliamo proporre nei territori tramite la negoziazione sociale politiche a favore delle fasce più deboli della popolazione, rappresentate anche dagli anziani».

Padova

Andando nel particolare, il reddito medio (anno 2018) nel Padovano è di 21.843 euro lordi annui, contro i 21.229 dell’anno prima. Ai dipendenti vanno 22.380 euro, in linea con il 2017 ma in calo rispetto al 2016. I pensionati sono la categoria più povera con 18.080 euro lordi (17.568 euro l’anno prima) mentre va molto meglio agli imprenditori (41.749 euro lordi contro i 40.125 del 2017) e agli autonomi (52.381 euro, rispetto ai 49.662 del 2017). Aggiunge Alessandro Chiavelli, segretario generale dello Spi Cgil di Padova: «Il timore è che una volta passata la tempesta economica provocata dal Coronavirus diseguaglianze sociali ed evasione fiscale aumentino. Siamo preoccupati soprattutto per i nostri pensionati molti dei quali vivono al limite della sussistenza. Come sindacato ci siederemo ai tavoli con gli amministratori locali per discutere di patti antievasione, che ancora pochi Comuni patavini applicano, e per definire politiche per le fasce più vulnerabili della popolazione».   

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