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Caro bollette, la Diocesi alle parrocchie: «Evitiamo gli sprechi e aiutiamo le famiglie»

Con una lettera firmata dal vicario generale Don Giuliano Zatti, l'invito a risparmiare in previsione dell'aumento

A fronte dei rincari energetici che stanno provocando una situazione di grave disagio e difficoltà, la Diocesi di Padova ha redatto in occasione della festa di san Francesco d’Assisi alcune note che sono state inviate in questi giorni alle parrocchie. Un piccolo strumento a uso, in particolare dei consigli pastorali parrocchiali e dei consigli parrocchiali per la gestione economica, per affrontare il contesto attuale. Tra questi, anche la richiesta di risparmiare.

Rispiamiamo

«Pensando alle nostre strutture, l’unica soluzione concreta che intravvediamo è quella di evitare ogni forma di spreco e di recuperare alcune buone pratiche di uso degli spazi e dei locali: dal razionamento dell’elettricità e del riscaldamento all’organizzazione efficiente degli spazi, educandoci tutti alla corresponsabilità che può richiedere qualche sacrificio o rinuncia rispetto alle abitudini ordinarie. Ci rendiamo altresì conto che una forma marcata di austerity rischia di mortificare la gioia dello stare insieme, il senso di accoglienza e di gratuità. Ci è richiesta la sapienza di tenere insieme l’esigenza della partecipazione dei fedeli alla vita della comunità (a partire dalle celebrazioni liturgiche di cui dobbiamo preservare la dignità e lo stile della festa) e il dovere di accoglienza e cura dei poveri, con l’attenzione a non sprecare e ad usare bene delle risorse di cui disponiamo».

Ascolto

E poi il sostegno alle famiglie: «Nelle nostre comunità ascoltiamo la preoccupazione delle famiglie, raccogliamo la fatica di tanti anziani che non riescono a far fronte alle bollette, come quella degli imprenditori, degli artigiani e degli esercenti e, di conseguenza, dei lavoratori. Cresce il timore che il sistema produttivo e distributivo riceva un contraccolpo molto forte e che non siano sufficienti le modalità di ristoro già sperimentate in tempo di pandemia. Le nostre parrocchie e la diocesi faticano già a sostenere i maggiori costi e, al contempo, rischiano di non riuscire a mantenere alcuni servizi che ci siamo assunti, talvolta supplendo alle responsabilità di altri, a favore soprattutto delle persone in stato di necessità. Sarà utile unire le forze per trovare vie nuove di collaborazione con le Istituzioni così da attivare processi condivisi di solidarietà comunitaria».

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