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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità

La Fondazione Castorina-Ceolin dona un intero ambulatorio all'Istituto Oncologico Veneto

Grande regalo sotto l’albero di Natale dell’Istituto Oncologico Veneto: uno spazio attrezzato per biopsie mirate “super-personalizzate” con meno rischi di infezione e meno dolore

Uno speciale “regalo di Natale” per i pazienti dell’Istituto Oncologico Veneto: la Fondazione Castorina-Ceolin, costituita l’estate scorsa dall’imprenditore padovano Paolo Castorina e dalla moglie Carla Ceolin, ha donato un ambulatorio, allestito all’ospedale Busonera, completo di attrezzature all'avanguardia del valore complessivo di circa 150mila euro.

Donazione

Sono stati donati un sistema ecografico con multi-sonde ed un sistema di videocistoscopia protetta per esecuzione di cistoscopie ambulatoriali, composto da un videocistoscopio flessibile e da un videoprocessore digitale. Questa dotazione consente in particolare di eseguire biopsie mirate sulla localizzazione della lesione: la fusione delle immagini dell'ecografia che il medico esegue con le immagini della precedente risonanza magnetica acquisite con un dischetto, permette di orientare in modo preciso il punto da analizzare eseguendo nel corso dell'esame biopsie “super-personalizzate”, minori come numerosità perchè più mirate, derivandone così meno rischi di infezione e meno dolore. Spiegano Paolo Castorina e Carla Ceolin: «La nostra Fondazione promuove l’attività di ricerca scientifica e la prevenzione, diagnosi e cura delle patologie oncologiche, sia dell’adulto che del bambino. Questa è la prima donazione della Fondazione, e come primo atto abbiamo scelto l’Istituto Oncologico Veneto che conosciamo bene e che vogliamo sostenere con convinzione, investendo nella prevenzione: se si arriva ad interviene per tempo, si possono salvare vite». 

Ambulatorio Urologia 1-2

Istituto Oncologico Veneto

Spiega il dottor Angelo Porreca, direttore dell’Uoc Urologia Oncologica dello Iov: «Le apparecchiature donate sono top di gamma, utilissime nell'iter diagnostico e di trattamento del carcinoma della prostata e della vescica, prerogativa per alte prestazioni interventistiche. Le aree identificate come sospette non vengono più individuate in modo intuitivo, ma, grazie alla fusione delle immagini, i prelievi per biopsia sono mirati, con minori rischi e minor disagio per gli assistiti». Commenta il direttore generale Patrizia Benini: «Siamo onorati che la Fondazione abbia fatto la sua prima donazione formale proprio allo Iov perché questo denota l’attenzione verso il mondo dell’oncologia, della prevenzione, della cura, e verso l’umanizzazione delle terapie, con un’offerta di altissima qualità, agevolando l’accessibilità dei pazienti anche nella sede di Padova per prestazioni fino ad ieri eseguite nella sola sede di Castelfranco dello Iov. Ricordo che la mission dell’Istituto Oncologico Veneto si realizza attraverso lo sviluppo della ricerca oncologica di base, traslazionale e clinica e attraverso il miglioramento dell’organizzazione dell’attività di cura e assistenza; tra le finalità principali dell’Istituto viene promossa la personalizzazione delle cure del malato oncologico considerando caratteristiche e variabili genetiche o di coesistenti pluripatologie, anche al fine di adeguare e promuovere la personalizzazione dei servizi di diagnosi e cura offerti. I fini istituzionali dello Iov, inclusa l’attività di ricerca, possono essere sostenuti anche attraverso erogazioni liberali e donazioni, come quella elargita dalla Fondazione Castorina-Ceolin. Un ringraziamento va anche alla nostra Direzione Sanitaria e al settore Affari Generali che si sono occupati degli aspetti tecnico-gestionali di allestimento dell’ambulatorio».

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