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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Donazzan giustifica la gaffe su Dante: «Errore di battitura». Il Pd: «Ennesima conferma del suo disinvolto uso della storia»

Giustifica così l’Assessore Regionale del Veneto Elena Donazzan la gaffe su Dante nella lettera inviata ai dirigenti scolastici della regione. L'assessore lo definisce un post su Fb ma l'errore è invece presente in una lettera ufficiale inviata a tutti i dirigenti scolastici della regione

«Apprendo che un errore di battitura contenuto in una mia lettera (dovuto ad un frettoloso riporto in fase di impaginazione, e non certo ad una lacuna storica) sta letteralmente facendo impazzire alcune persone che, probabilmente, non hanno molto altro da fare. Un errore, peraltro, immediatamente risolto con l'invio di una errata corrige». Giustifica così l’Assessore Regionale del Veneto Elena Donazzan la gaffe su Dante nella lettera inviata ai dirigenti scolastici della regione. L'assessore lo definisce un post su Fb ma l'errore è invece presente in una lettera ufficiale inviata a tutti i dirigenti scolastici della regione. 

Battitura

Tutto come da consolidato copione, insomma, tanto che immediatamente dopo aver minimizzato l'errore, che pare più storico che di battitura a onor del vero, vira su altri argomenti: «Sì, avete capito bene: mentre c'è chi muore a causa del covid, mentre la gente perde il proprio posto di lavoro o si trova costretta a chiudere la propria attività a causa delle restrizioni, della crisi economica e dei mancati ristori, c'è chi tenta maldestramente di sfruttare un errore di battitura per alimentare un’ulteriore ed inutile polemica. Ma in che mondo vivono queste persone? Dante, a chi semina discordia, destinò la nona bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno (Canto XXVIII). Io, a chi semina discordia, rispondo con un sorriso: il mio tempo preferisco utilizzarlo, come sto facendo con grande impegno e dedizione da molti mesi a questa parte, per salvaguardare posti di lavoro e accompagnare aziende venete in difficoltà fuori da questa crisi».

Storia

«Mettendola sul ridere, chissà in quale girone l’avrebbe messa Dante! Viene però meno da ironizzare se pensiamo che Elena Donazzan, assessora all’Istruzione, ha inviato una lettera al mondo della scuola veneta, dai docenti agli studenti, decidendo che il 25 marzo non è la data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, bensì il giorno della morte del Sommo Poeta. Un errore da matita blu che era evitabilissimo». Così Vanessa Camani, vice capogruppo del Partito Democratico, commenta l’errore dell’assessora all’Istruzione che ha accomunato la giornata di ieri, compleanno di Venezia alla morte di Dante Alighieri, avvenuta in realtà nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.

Strafalcione

«Non è il primo scivolone della Donazzan, abituata a maneggiare la storia in modalità ‘un tanto al chilo’. Si tratta di episodi che evidenziano l’inadeguatezza di chi, da un’eternità, gestisce un settore delicato, penalizzato e lasciato all’abbandono in questa epoca di pandemia. Lo strafalcione di queste ore, inanellato dopo l’indegna esaltazione delle gesta fasciste e l’esibizione radiofonica sulle note di 'Faccetta Nera', testimonia che, pandemia o meno, la scuola in Veneto non è in mani sicure. Abbiamo presentato, insieme ai colleghi Possamai, Bigon e Zottis, un atto ispettivo per ‘interrogare’ l’assessora su Dante. Questa figuraccia merita di essere tramandata ai posteri come esempio, per nulla sommo, di gestione istituzionale».

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