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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Confermato per 4 anni Ugo Campagnaro alla presidenza provinciale di Confcooperative Padova

Nell’assemblea la rielezione segna il cammino della cooperazione padovana che deve affrontare un mondo diverso continuando a lavorare per il bene comune puntando su innovazione

Sarà ancora Ugo Campagnaro  già Presidente Regionale e Vice Presidente Nazionale di Confcooperative a guidare l’esercito delle 276 cooperative aderenti a Confcooperative Padova, che rappresentano un totale di 15.200 soci cooperatori, 12mila lavoratori e un volume d’affari di circa 784mila euro (dati 2018). Nell’assemblea che si è svolta lunedì al Crowne Plaza, la prima post covid, i rappresentanti del mondo cooperativo della città del Santo hanno voluto premiare la costanza e il lavoro svolto da Campagnato e dargli la fiducia.

Sistema in crisi

Al centro del dibattito naturalmente il virus che ha modificato modalità di vita e di lavoro anche nel mondo cooperativo. Sicuramente ha messo in crisi anche il sistema cooperativo padovano che però con grande spirito di sacrificio, soprattutto con le cooperative sociali, ha dato un grosso contributo per la tutela delle categorie meno protette, in linea con le decisioni regionali e nazionali che arrivavano. «In particolare – ha spiegato all’assemblea il rieletto presidente Campagnaro -  in termini di sicurezza, le cooperative hanno dovuto ripensare ruoli e livelli di servizi erogati, e si sono spesso fatte proattive nello stabilire livelli di assistenza e prevenzione che andassero anche oltre le misure strettamente normate. Oggi le prospettive future sono quelle di sempre maggior collaborazione pubblico privato, di co-progettazione e di definizione comune dello schema territorio - esigenze soluzioni. Questa crisi è stata come un liquido di contrasto che ha messo in grande evidenza le aree più critiche del nostro sistema».

Priorità

Diverse le priorità che Campagnaro ha indicato all’assemblea quali: la parità di genere  che significa Imprenditoria femminile e valorizzazione di competenze e professionalità femminili attraverso incentivi e forme di sostegno e accompagnamento, accesso al capitale e al credito, welfare con una razionalizzazione delle risorse pubbliche che devono essere concentrate in budget unitari e/o coordinati tra loro per una maggiore efficacia e fruibilità dei sistemi di Welfare. Da ricordare in questo specifico ambito il progetto pubblico privato iniziato pre covid e messo a punto proprio durante il lockdown che ha visto il Comune di Piazzola sul Brenta capofila  con "Welfare bene comune". L'obiettivo è stato quello di attuare un sistema in grado di integrare i servizi pubblici con quelli realizzati dalle imprese sociali e dalle cooperative e le politiche di welfare aziendale. Le imprese del territorio che investono in azioni di welfare aziendale possono sfruttare l'apposita piattaforma per fornire misure e servizi di welfare ai propri dipendenti e collaboratori. «Alla base l’obiettivo – prosegue Campagnato - di assicurare un’adeguata informativa ai lavoratori sugli elementi essenziali delle loro prestazioni, promuovendo le transizioni da una forma all’altra di lavoro in ottica di maggiore stabilità del mercato del lavoro, che oggi è molto più flessibile». All’assemblea erano presenti il vicario del Prefetto di Padova Raffaele Ricciardi mentre si sono collegati da remoto e sono intervenuti Marta Nalin Assessora del comune di Padova per il sociale e le pari opportunità, Don Marco Cagol  Vicario del Vescovo , Roberto Crosta  Segretario Generale della Camera di Commercio di Padova e Maurizio Gardini Presidente di Confcooperative Nazionale

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