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Elezioni in Nigeria: il voto passa anche da qui, tra comizi in stazione e fake news da Noventa

Sostenitori residenti nel nord Italia di uno dei 18 candidati, Peter Obi, si sono dati appuntamento nel piazzale antistante la stazione. Una campagna elettorale ricca di tensioni alimentate anche da account che agiscono dall'estero e che diffondono fake news

"Take back Nigeria!", così si chiama la coalizione che sostiene il candidato Presidente, Peter Obi. Lo scorso 21 settembre la commissione elettorale della Nigeria ha infatti autorizzato 18 candidati a partecipare alle elezioni presidenziali previste per il 25 febbraio di quest'anno. Le liste sono state pubblicate dopo che un’Alta corte federale di Abuja ha respinto la causa con la quale il Partito democratico popolare (Pdp), all’opposizione in Nigeria, chiedeva di invalidare la candidatura di Bola Tinubu, che si presenta per il partito al potere Alleanza di tutti i progressisti (Apc), e di Peter Obi, defezionista del Pdp ora in lizza per il Partito laburista. Proprio i sostenitori di Peter Obi si sono dati appuntamento nella mattinata di sabato 4 febbraio nel piazzale antistante la stazione di Padova.

Un comizio trasmesso anche in streaming sui canali social del candidato presidente. Ma i nigeriani all'estero non possono votare. «E' una delle prime cose che cambierà Obi se verrà eletto. Se potessero votare i nigeriani che si trovano in Europa o negli Stati non ci sarebbero dubbi sul risultato elettorale», ci dicono sicuri quando ci rivolgiamo a loro. A cosa serve un comizio in nord Italia se poi non potete neppure votare? «Noi vogliamo fare sentire la nostra vicinanza ai nostri connazionali. Far sentire loro il nostro sostegno, la nostra vicinanza, è importante sia per noi che per loro». All'appuntamento lanciato via social sono circa duecento, ma sono migliaia quelli connessi. E proprio sul web si sta giocando una parte della battaglia elettorale.

Tra coloro che diffondono contenuti che alimentano la campagna elettorale ci sono, anche in Nigeria, coloro che utilizzano i social non solo per gettare discredito sugli avversari politici ma anche per provocare tensioni se non addirittura incidenti. Un'indagine della Bbc, ripresa a fine settembre anche da Wired, ha reso noto della presenza attiva di una rete di separatisti nigeriani che vivono fuori dal paese e che usa i social media per invocare la violenza e incitare all'odio etnico, contro tutti coloro che si oppongono all'indipendenza del Biafra. Tra questi utenti, in particolare, ce n'è uno molto attivo e popolare, nota come Omote Biafra, che è tra i motori delle campagne di disinformazione che hanno provocato anche scontri, in Nigeria. Il suo vero nome è Efe Uwanogho, ed è residente in Italia, a Noventa Padovana.

Dal suo profilo ha pubblicato nei mesi scorsi video in cui chiede ai connazionali residenti in Nigeria di “attaccare e decapitare chi si oppone all'indipendenza del Biafra”, come riporta il sito della BBC. Gli scontri nella regione a sud del paese provocano morti ogni settimana. Il gruppo separatistico al quale fa riferimento è quello dell'Ipob (Indigenous People of Biafra), in Nigeria bandito e indicato come un gruppo terroristico. Non solo Fb ma anche social come telegram e whatsapp sono stati utilizzati dal suo account per diffondere video che hanno alimentato tensioni tali che hanno portato anche all'uccisione di persone. 

Obi sostenitori nigeriani in Italia

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