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Corsa al rettorato, Dughiero: «Dopo tre anni si cambia la squadra di governo, serve più confronto»

Il prorettore Fabrizio Dughiero, anche lui in corsa per diventare il nuovo rettore del Bo, ha lanciato il suo sito internet con una sezione dedicata alla raccolta delle proposte

Ha lanciato il suo sito internet (www.fabriziodughiero.it) Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese del Bo. Sito che sarà la vetrina per la campagna elettorale in vista delle elezioni per il nuovo rettorato.

La biografia

Originario di Chioggia (Venezia), Dughiero è laureato in Ignegneria elettrotecnica e nel 2012 è diventato docente ordinario al dipartimento di Ingegneria industriale: attualmente ricopre la carica di prorettore al Trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese. È il presidente del Competence center (Smact) del Triveneto e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione di Unismart, che ha contribuito a creare.

Le idee

Il primo elemento che sta a cuore al professore di Ingegneria è il confronto. «Sei anni siano troppi senza un serio confronto nel mezzo – sostiene – Per questo se sarò eletto vorrei organizzare una grande assemblea generale dopo 3 anni di mandato per discutere di ciò che si è fatto e di ciò che si può ancora fare. E dopo tre anni, se sarà opportuno farlo, ci sarà un avvicendamento della squadra di governo». Squadra di cui ha già in mente i nomi che rivelerà più avanti. In continuità con l’esperienza di prorettore al Trasferimento tecnologico, una delle priorità è far connettere università e imprese per creare opportunità lavorative. «I ragazzi dopo la laurea se ne vanno – dice – Dobbiamo far cambiare questa situazione. Dobbiamo invogliarli a restare e attrarre persone competenti dall’estero, per questo è indispensabile la connessione con il territorio». Non solo. Per rendere attrattiva l’università è necessario creare una condizione di pari opportunità. «Quando si comincia a fare questo lavoro si entra come precari – continua – Per un precario accendere un mutuo o crearsi una famiglia può apparire un’utopia e non deve essere così. È il momento delle azioni concrete anche sulla parità di genere. Un asilo in 12 anni? Troppo poco, ne servono molti e sparsi per la città perché il nostro è un Ateneo diffuso».

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