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Emergenza Covid: giù le assunzioni in agricoltura nel 2020

Un’analisi di Veneto Lavoro e Cia: in provincia di Padova, nell’anno della pandemia, perse 1.020 posizioni. «Subito i voucher semplificati per contratti snelli e veloci»

Il covid ha spinto in giù le assunzioni in agricoltura in provincia. I dati del 2020 diramati da Veneto Lavoro mostrano un quadro con molte ombre e poche luci. «E i presupposti per quest’anno non sono affatto buoni – sottolinea Cia Padova – La pandemia non è passata, risentiremo degli effetti nefasti pure nei prossimi mesi». Perse, in tutto, 1.020 posizioni nel primario.

Ammanchi

Questo il dettaglio: sono venute meno 620 posti nelle attività di supporto alla produzione vegetale (-32%), 110 le assunzioni in meno nel settore delle coltivazioni miste di cereali (-20%), -80 posti di lavoro negli allevamenti (-18%). E ancora: -16% nella coltivazione di ortaggi e -11% nella riproduzione delle piante. Buona invece la performance del comparto delle raccolte con + 30 unita, per un +11% complessivo. «È trascorso un anno dall’inizio della pandemia – precisa il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – e, purtroppo, tante questioni sono rimaste irrisolte. In primo luogo, con le frontiere tuttora chiuse si pone nuovamente il problema dei lavoratori stagionali, molti dei quali provengono tradizionalmente dall’Europa dell’est”. A tale proposito, continua, “auspichiamo che le autorità competenti intervengano al fine di permettere agli stranieri di venire in Italia a lavorare, con le precauzioni e i protocolli del caso».

Voucher semplificati

Una soluzione immediatamente applicabile, peraltro, è la reintroduzione dei voucher semplificati. «Con l’inizio delle campagne di raccolta è necessario modificare al più presto l’attuale strumento del lavoro accessorio – aggiunge Antonini - così da consentire alle aziende agricole di reperire manodopera in tempi brevi”. Più volte, spiega, “abbiamo proposto uno snellimento dell’attuale impianto legislativo, da ultimo anche con un emendamento al Dl Semplificazioni, con l’obiettivo di permettere alle aziende agricole di reperire manodopera facilmente e velocemente, come avveniva in passato attraverso il voucher, in particolare per fronteggiare situazioni emergenziali». Inoltre, sul sito www.cliclavoroveneto.it è tuttora possibile caricare il proprio curriculum vitae e renderlo disponibile alle imprese alla ricerca di lavoratori stagionali. Si tratta di un progetto, avviato durante il lockdown della scorsa primavera, a cura della Regione del Veneto, in collaborazione con Veneto Lavoro, organizzazioni di categoria e sindacati.

Istituzioni

«Siamo chiamati a fare sistema, insieme alle Istituzioni, per rilanciare il comparto agricolo, in un periodo oggettivamente difficile – prosegue il direttore - Gli agricoltori tentano strenuamente di rimanere sul mercato; tuttavia, vengono loro proposti dei prezzi che non consentono di raggiungere un equo reddito. Stare sui campi richiede, oltre che passione, molto sacrificio e spirito di dedizione. Gli imprenditori agricoli, e indirettamente i dipendenti, chiedono solamente che venga riconosciuto il loro lavoro». Che continua a venire svolto in totale sicurezza, come chiarisce Cia Padova: “In ogni azienda, oltre ai tradizionali dispositivi di sicurezza previsti dalla normativa, sono rispettate le regole finalizzate al contenimento del coronavirus, a tutela dei lavoratori. Fino ad ora non abbiamo registrato casi di focolai riconducibili alle nostre imprese”. I controlli da parte degli enti preposti “sono rigorosi e serrati. Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità: continueremo a farlo, dato che abbiamo dei doveri nei confronti della popolazione: il comparto non si può e non si deve fermare”.

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