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Meteo e freddo: emergenza gelo dai Colli alla Bassa. Falò accesi tra i ciliegi

Coldiretti: la prossima notte la più rischiosa, allarme anche per le barbabietole e il mais appena seminato. Accesi i fuochi per evitare congelamenti fuori stagione

E’ di nuovo emergenza gelo in campagna per il brusco abbassamento delle temperature. Come previsto, afferma Coldiretti Padova, la notte appena trascorsa la temperatura è scesa sotto zero in buona parte della provincia e anche per la prossima notte è annunciato un ulteriore abbassamento di qualche grado. Questo ha portato alla formazione di brina sulle coltivazioni in pieno campo, dai frutteti ai seminativi, con il rischio che le gelate possano compromettere la germogliazione o la fioritura in corso. Le eventuali conseguenze, spiegano i tecnici di Coldiretti Padova, si potranno notare solo fra qualche giorno ma intanto gli agricoltori cerano di correre ai ripari.

Piccoli fuochi

Sul versante sud dei Colli Euganei, a Calaone di Baone, sono comparsi anche dei piccoli fuochi notturni per difendere i ciliegi in fiore. Nel corso della notte alcuni agricoltori della zona hanno bruciato della paglia vicino alle piante per evitare un eccessivo abbassamento della temperatura nel frutteto e preservare la fioritura. In altre aziende frutticole invece sono entrati in funzione, come due settimane fa, gli impianti anti brina che attraverso getti d’acqua nebulizzati formano sulle piante un sottile strato di ghiaccio che, ricoprendo fiori e germogli, blocca la temperatura intorno allo 0, impedendo così bruschi cali che potrebbero essere dannosi nelle zone più esposte alle gelate.

Ondata di freddo

«Speriamo che questa nuova ondata di freddo duri il meno possibile – afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – perché altrimenti rischiano coltivazioni come i frutteti in fiore in tutta la provincia, ma anche le barbabietole e il mais, dove è stato seminato da poco. Abbiamo già le nostre preoccupazioni per la siccità, vista la scarsità di piogge anche di questi giorni. La settimana scorsa gli operatori agricoli avevano già distribuito i tubi dell’irrigazione di soccorso a terra ora devono pensare a come  proteggere le varietà precoci tipo susine, pesco, albicocche, ciliegie e anche il kiwi. Occorre salvare le fioriture e quindi il futuro raccolto anche dalle sferzate di vento gelido. Tutti questi sfasamenti stagionali  hanno un costo per i produttori costretti ad un surplus di gasolio oltre che a strumenti sempre più tecnicamente avanzati per mettere in salvo verdura e frutta»

Coltivazioni esposte

Occhi puntati sulle coltivazioni più esposte da parte dei tecnici di Coldiretti Padova e del Condifesa Padova, il consorzio che si occupa delle assicurazioni per i prodotti e le attività agricole. «Questi inverni miti – spiega il presidente Ettore Menozzi Piacentini - portano ad un risveglio vegetativo anticipato particolarmente sensibile a bruschi abbassamenti delle temperature, e i ritorni di freddo primaverili ormai piuttosto frequenti nei mesi di marzo e aprile possono compromettere gravemente le produzioni  frutticole e viticole, oltre che i seminativi».

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