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Etra, bilancio 2022: «Anno ottimo. Ora consolidiamo la nostra eccellenza»

Il Presidente Frasson: «Una società al servizio del territorio, volano di sviluppo economico ma anche sociale e di garanzia e tutela della sostenibilità e della qualità del nostro ambiente»

Consolidare l’eccellenza e continuare nel percorso di crescita intrapreso. È questa in sintesi la mission di Etra per il 2023, anno che si preannuncia ricco di nuove iniziative, investimenti e riassetti della Multiutility. Questo grazie ad un ottimo 2022 che ha permesso di consolidare la struttura, con una squadra manageriale compatta e di alto profilo che ha visto l’inserimento di nuovi dirigenti selezionati sulla base di professionalità ed esperienza; di ampliare l’organico con nuove assunzioni e di investire circa 75 milioni di euro in nuove reti, servizi e adeguamento degli impianti.

I risultati raggiunti

Nel 2022 sono state avviate importanti iniziative come la produzione di biometano dal rifiuto umido. Tutto ciò grazie a risorse proprie, ma anche a fondi dal Pnrr richiesti tramite il Bacino Brenta per i rifiuti che ha lavorato per raggiungere obiettivi strategici in tema di gestione integrata dei rifiuti; per quanto concerne il servizio idrico ricordiamo a marzo il lancio degli Hydrobond4 di Viveracqua che per Etra consiste in un valore di 55 milioni di euro. Gli investimenti hanno permesso l’estensione delle condotte delle reti idriche per circa 14 km e delle reti fognarie per circa 10 km, con un importante recupero delle perdite idriche. Inoltre, il miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta rifiuti, che consente di conferire comodamente e in sicurezza qualsiasi materiale, come gli oli esausti, i farmaci, l’amianto, le pile e molti altri e il passaggio alla raccolta puntuale a svuotamento di due ulteriori Comuni. Iniziative che hanno portato al raggiungimento del 76,7%  (dato consolidato ad ottobre 2022) di raccolta differenziata, ulteriore step verso l’obiettivo dell’84% nel 2030 indicato dalla Regione Veneto.

2022: alcuni dati

«Etra vanta un bilancio solido, di circa 175 milioni di euro di ricavi per il 2022 e investimenti per 75 milioni di euro – ha spiegato il Presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Flavio Frasson –. Il valore economico generato e distribuito è del 75% sul territorio regionale e, di questo, il 45% è nelle province di Padova e Vicenza. Per il servizio idrico integrato investiamo 91 euro pro capite, un dato estremamente positivo se si confronta con la media italiana dei gestori, ferma a 50,8 euro (fonte: Blue Book). Per quanto riguarda i dipendenti, nel 2022 le nuove assunzioni sono state 114 tra sostituzioni, lavoratori temporanei e inserimenti aggiuntivi di nuove competenze. I dipendenti hanno partecipato a 12.419 ore di formazione per un totale di 186 corsi erogati, oltre ai 320 corsi sulla sicurezza per più di 10.150 ore erogate e 1.550 partecipazioni con il conseguimento della relativa attestazione. Nel 2022 è stato realizzato un nuovo assetto organizzativo che ha definito in modo trasparente e capillare ruoli e incarichi per la salute e la sicurezza in azienda. Tra i dati più importanti, un migliorato clima interno, fattore di produttività e di benessere determinante nel costruire qualsiasi processo di crescita. Sempre a livello aziendale, abbiamo sviluppato nuove politiche di incentivazione, previste in un Piano triennale di premialità, e avviato un nuovo sistema di comunicazione interna. Etra, inoltre, è un’azienda che vuole stare al passo con i tempi e con le nuove modalità di lavoro agili ed ibride. Nel 2022 è stato siglato un accordo aziendale di smart working che consente (in funzione alle mansioni) fino a 10 giorni al mese di lavoro agile. I lavoratori di Etra garantiscono servizi di qualità gestendo 5.448 km di reti di acquedotto e 2.626 km di reti di fognatura, per quasi 600 mila abitanti raggiunti, ai quali eroghiamo 37 milioni di metri cubi di acqua/anno. Raccogliamo circa 223 mila tonnellate di rifiuti per i 67 Comuni con 41 milioni di prese/anno di bidoni porta a porta percorrendo quasi 5 milioni e mezzo di km l’anno».

Bollette

«Da non dimenticare - prosegue Frasson - che l’efficienza e la politica virtuosa di bilancio ci permettono di mantenere le bollette più basse del Veneto e tra le più basse in Italia. Il costo medio annuo del Servizio Ambientale di Etra, infatti, è di 181 euro (per un’utenza domestica di 3 componenti con una superficie imponibile di 100 mq dati 2022) contro una media italiana di 318 euro (dati 2021), mentre il costo medio del Servizio Idrico è di 298 euro (per un consumo di 150 mc annui), contro una media italiana di 317 euro (dati 2021). Scelte di campo che continuano a dare risultati positivi e ci permettono di fare rete con autorevolezza a livello regionale nei diversi network tra cui Rete Ambiente Veneto (che serve 423 comuni del Veneto e raggruppa le sei maggiori aziende pubbliche del settore), di cui sono Presidente, e Viveracqua e Confservizi Veneto, dove Etra è nel Consiglio direttivo».

Etra guarda al futuro

«Non dobbiamo dimenticare che Etra sta puntando ad accreditarsi a livello regionale e nazionale per la qualità e l’innovazione dei suoi progetti e attività che hanno ottenuto tutte le certificazioni europee di settore – spiega Morena Martini, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Etra –. Ricordo, in particolare, collaborazioni nazionali e internazionali, tra cui quelle con l’Università di Padova, con la quale sono in corso una ricerca sui nuovi contaminanti e un progetto per la realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale del Rischio Bellico Residuo, in un territorio teatro di due conflitti mondiali. Inoltre, partecipiamo a vari progetti con l’Unione Europea in materia di ambiente, tra cui LIFE Brenta 2030 per la salvaguardia e la valorizzazione del bacino del Brenta e REthinkWASTE per la sperimentazione di modelli innovativi di gestione della tariffa rifiuti. Etra guarda al futuro, puntando sempre più sulle nuove tecnologie: penso a Etra4.Future, insieme di progetti di digitalizzazione avviati nel 2022 che continueranno nel 2023 per 5 milioni di euro, per implementare il modello organizzativo, aumentare la produttività e il rapporto con l’utenza. Inoltre, crediamo fortemente nelle nuove generazioni: nel 2022 abbiamo ripreso in presenza tutti i progetti per le scuole. Per l’anno scolastico in corso le richieste di interventi di educazione ambientale hanno superato anche i numeri pre-Covid, con 219 plessi e 29.652 studenti coinvolti nei vari percorsi, laboratori, visite e uscite, in 63 Comuni. 2.127 le richieste complessive di interventi in classe, visite in impianti Etra e nei parchi didattici. Tutti questi progetti e attività sono risultati concreti che ci hanno portato a ricevere dai Sindaci non solo apprezzamenti, ma anche un gesto di fiducia molto concreto: l’assegnazione per 15 anni del servizio rifiuti nella forma in house».

Gli obiettivi 2023

«Un 2022 che si è chiuso in un modo così eccellente, non può che essere la premessa per un 2023 di sviluppo, crescita e consolidamento con un investimento per i prossimi 15 anni di 1 miliardo di euro tra settore idrico e ambiente – conclude Frasson –. Le due grandi scommesse di Etra per il 2023 sono l'efficientamento energetico a partire dall’utilizzo di fonti rinnovabili con l’estensione del fotovoltaico e gli investimenti nella produzione di biogas e biometano; inoltre, un Piano industriale che mette al centro il territorio, con una governance espressione, anche per i prossimi anni, dei nostri Comuni. È questa, del resto, la visione alla base dell’affidamento in house da parte del Consiglio di Bacino Brenta a Etra. Per il 2023 il nostro Piano industriale prevede circa 78 milioni di Euro di investimenti suddivisi in 55,1 milioni per l’idrico integrato e 22,2 per il settore ambiente (oltre a 0,7 milioni di euro per gli altri servizi). Nel Piano sono compresi l’ammodernamento di impianti e sedi e la realizzazione di nuove strutture, come quelle di Rubano, Bassano, Asiago e Camposampiero. Continueremo nell’attività di ricerca delle perdite, di miglioramento e implementazione delle reti e investiremo ancora nel personale. Si porterà a compimento il passaggio dall’attuale sistema duale di gestione verso un sistema più snello, che vedrà la costituzione di un Consiglio di Amministrazione e di un collegio Sindacale cui saranno rispettivamente demandati la gestione ed il controllo aziendale. Il cosiddetto “Controllo Analogo” sulle scelte strategiche della Società continuerà, invece, ad essere svolto dalla Conferenza dei Servizi, cui saranno attribuiti poteri potenziati. Al suo interno un Comitato Operativo con compiti istruttori e di raccordo con il management aziendale. Si lavorerà per fare in modo che Etra acquisti la qualifica di “Società Benefit”, e cioè di una società che, per volontà dei Comuni/Soci, perseguirà non solo i tipici scopi societari, ma anche obiettivi funzionali al bene collettivo. Etra rimane e punta ad essere sempre più una società al servizio del territorio, volano di sviluppo economico ma anche sociale, a garanzia e tutela della sostenibilità e della qualità del nostro ambiente».

Argenti e Pierobon: 2022, un bilancio positivo

«Per quel che riguarda il servizio idrico - afferma il Presidente del Consiglio di Bacino Brenta per il Servizio idrico integrato, Luca Pierobon -, registriamo, finalmente, una ripresa degli investimenti rafforzata dalle importanti istanze su diverse linee PNRR. Il dato che più mi conforta è la lenta e progressiva riduzione delle perdite acquedottistiche, progetto al centro delle richieste PNRR, ma già sostenuto nel biennio scorso con fondi propri del Bacino che ha investito un milione di euro su questa progettualità che adesso vediamo realizzata. Di fronte a un servizio maturo e consolidato stiamo ora investendo in salvaguardia della risorsa idrica, che la siccità della scorsa estate ha posto necessariamente in primo piano esigendo una pianificazione coraggiosa e lungimirante. In tal senso sono orgoglioso di registrare che, primi a livello regionale ma forse anche su scala nazionale, abbiamo ottenuto la prima approvazione regionale delle aree di salvaguardia delle fonti idropotabili. Un sistema di tutela qualitativa delle fonti da cui tutti beviamo ma anche di protezione del territorio circostante per il quale , questo sì certamente caso unico in Italia, ci siamo candidati a diventare garanti della biodiversità e della tutela naturalistica. Infatti, sulla scia del Progetto europeo LIFE Brenta 2030 di cui siamo partner, ci siamo proposti alla Regione come Ente responsabile delle misure di conservazione dell’area naturalistica del Brenta, consapevoli che salvaguardare la naturale rigenerazione della risorsa acqua è l’investimento più prezioso per il futuro delle nostre comunità».

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