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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Extinction Rebellion, azione ambientalista in via Roma

Si firmano Extinction Rebellion Padova e hanno affisso la scorsa notte, sulle vetrine dei negozi di via Roma, una serie di manifesti che richiamano alle lotte ambientaliste globali

Si firmano Extinction Rebellion Padova e hanno affisso la scorsa notte, sulle vetrine dei negozi di via Roma, una serie di manifesti che richiamano alle lotte ambientaliste globali. Extinction Rebellion è un movimento globale che è nato a Londra nel 2018 dall’esperienza Rising Up.  Ci spiega uno degli attivisti facente parte di questa rete, che contattiamo al telefono, le finalità di questo tipo di comunicazione: «L'obiettivo è sottolineare la necessità di non tornare ad uno stato di "normalità" pre-crisi covid, poiché è in quel contesto sistemico di sfruttamento e inquinamento che si è generata la crisi climatica. La campagna ha come obiettivi tutte quelle realtà che sovvenzionano l'utilizzo di combustibili fossili, lo sfruttamento delle risorse, la distruzione degli ecosistemi e il consumismo. In queste categorie rientrano per esempio le banche e i negozi di fast-fashion».

Una esperienza che si differenzia da Friday for Future, questa di Extinction Rebellion: «La rete globale richiede ai governi un atto di responsabilità che sottintende la necessità di una presa di coscienza e di posizione attiva da parte loro rispetto al problema del surriscaldamento globale e del collasso degli ecosistemi. La comunità scientifica sostiene che ci troviamo in questo momento nel bel mezzo della sesta estinzione di massa e la perdita della biodiversità avviene a velocità mai osservate prima. Perché bisogna agire immediatamente, com’è stato fatto ad esempio nel caso della pandemia da Coronavirus. Nel bene e nel male le istituzioni si sono mobilitate per contrastare il Covid, perché non farlo per l’ambiente e quindi per la Vita? Chiediamo anche la costituzione di assemblee di cittadini che abbiano un potere decisionale rispetto alle scelte che vengono fatte in maniera più attivo». Vi rifate anche all'esperienza irlandese che ha poi portato alla legge sull'aborto. Il referendum infatti è il frutto di una lunga serie di battaglie politiche e legali, che hanno portato il governo a istituire, nell’ottobre 2016, un’assemblea di cittadini per esaminare le questioni mediche, legali ed etiche legate all’aborto. Voi proponete la stessa cosa per i temi ambientali: «Certo, il coinvolgimento dei cittadini è necessario, indispensabile. E' la strada maestra per un cambiamento reale». Facciamo notare che molti negozianti non hanno apprezzato le affissioni sulle vetrine: «Ci scusiamo profondamente con le persone lavoratrici che verranno danneggiate dal nostro gesto. Non siamo felici di compierlo, ma lo sentiamo necessario per denunciare quelli che riteniamo essere alcuni dei simboli di una società tossica, basata sulla prevaricazione e lo sfruttamento sia umano che del pianeta. L'emergenza covid è solo un tassello della ben peggiore crisi climatica ed ecologica già in atto e ci ha dimostrato, pur coi suoi limiti e le sue contraddizioni, che un'azione tempestiva per farvi fronte è possibile, oltre che necessaria. Noi siamo un movimento non violento che utilizza la disobbedienza civile come metodo per sensibilizzare su questo tema». Una curiosità, il logo cosa rappresenta? «E' una clessidra, ci ricorda il tempo che perdiamo e che passa senza affrontare il tema del cambiamento climatico, lo ha disegnato un artista londinese». 

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