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Fegato e pancreas, Ospedale di Padova "isola felice" anche durante il Covid: i dati

I trapianti di fegato effettuati nel 2021 («In pazienti dai 30 giorni ai 76 anni», puntualizza Cillo) sono 102, uno in più del 2019 e sette in più dell'anno scorso, mentre gli interventi sul pancreas sono cresciuti del 62,5% rispetto al 2020

«Il dato nazionale parla di una riduzione media dell'attività del 25%, con picchi del 40% in alcune realtà. Noi, invece, siamo in controtendenza, perché abbiamo addirittura incrementato l'attività chirurgica rispetto agli ultimi due anni»: lo afferma con orgoglio e tanta, tantissima soddisfazione il professor Umberto Cillo, direttore dell'unità operativa complessa di Chirurgia Generale 2 epatobilio-pancreatica e dei trapianti di fegato, tirando le somme del 2021 appena trascorso.

Trapianti

«Stiamo parlando di numeri impressionanti - prosegue il professor Cillo - dovuti in particolare a tre aspetti: il primo è che a Padova in ambito epatobilio-pancreatico viene operato il 7% di tutti i pazienti oncologici italiani, il secondo è che l'Azienda Ospedaliera ci ha tenuti "protetti" nonostante il Covid, consentendoci così di poter proseguire le nostre attività, e il terzo è che abbiamo ottimizzato la gestione dei pazienti». I dati, effettivamente, sono emblematici: i trapianti di fegato effettuati nel 2021 («In pazienti dai 30 giorni ai 76 anni», puntualizza Cillo) sono 102, uno in più del 2019 e sette in più dell'anno scorso. Tra questi 9 sono quelli pediatrici, ovvero il 50% in più di quelli compiuti nel 2020. Più contenuti ma altrettanto significativi i numeri relativi ai trapianti di fegato ausiliario con la tecnica "Rapid": «Del 2018 ne abbiamo realizzati 3 di cui due solo lo scorso anno, ma considerate che in tutto il mondo finora ne sono stati fatti solo una ventina». Lo stesso discorso vale per i cosiddetti "autotrapianti": «Nel 2021 sono stati due, ma contate che siamo gli unici in Italia a farli».

Resezioni epatiche

Passando alle resezioni epatiche si trova l'unico dato in calo: «Per quanto riguarda le asportazioni dei tumori - spiega Umberto Cillo - siamo arrivati a quota 244, ovvero 18 in meno rispetto al 2020 ma 32 in più rispetto al 2019, ovvero all'ultima annata pre-Covid». Stazionarie quelle eseguite in laparoscopia (130 contro le 131 del 2020), ma "spaventa" pensare che solo dieci anni prima ne vennero fatte "solo" 8. 

Ablazioni epatiche

Stazionarie anche le ablazioni epatiche (ovvero curare il tumore al fegato bruciandolo, operazione che richiede un solo giorno di ricovero): «Ne abbiamo compiute 233, una sola in meno rispetto al 2020: siamo il centro che ne fa di più al mondo».

Interventi sul pancreas

39, invece, gli interventi sul pancreas: «In questo caso - conclude il prof. Cillo - la crescita rispetto al 2020 è del 62,5%».

Fabio Zubani

Il colpo di scena arriva sul finale del punto stampa, con l'intervento in videoconferenza di Fabio Zubani, paziente bresciano di circa 60 anni protagonista di un intervento di chirurgia oncotrapiantologica proprio in Azienda Ospedaliera, e che racconta la sua esperienza: «L'8 gennaio 2021 mi hanno diagnosticato un tumore al fegato, e dopo dieci giorni di cure nella mia città sono stato trasferito a Padova. Sono entrato in lista per il trapianto il 6 giugno, e il 10 settembre sono stato operato: sono passati quasi cinque mesi, ma adesso sto veramente benissimo, quasi ai livelli di prima. Sarò per sempre grato al professor Cillo e a tutta la sua équipe: quelli trascorsi in reparto sono stati mesi abbastanza difficili vista la lontananza dalla famiglia, ma sono stato supportato da persone fantastiche che mi hanno seguito passo passo non solo fisicamente ma anche psicologicamente, supportandomi ogni giorno».

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