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Storico via libera: firmato il decreto per l'etichetta salva-salumi Made in Italy

«Finalmente da Roma arriva una buona notizia per l’intero settore della carne suina padovana e in particolare per il nostro prosciutto Veneto Berico Euganeo a marchio Dop, un'eccellenza che ha il suo fulcro nel montagnanese e nell'area pedecollinare circostante e che merita di essere difesa da prodotti anonimi e di dubbia provenienza»

Storico via libera all’etichetta con l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e insaccati per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne tedesca o olandese spacciata per italiana: è di martedì 21 luglio la firma del decreto interministeriale all’Assemblea nazionale di Coldiretti a Roma con la partecipazione dei Ministri delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, tra gli applausi dei dirigenti dell’organizzazione agricola storicamente impegnata nella battaglia per la corretta informazione sull’origine degli alimenti in Italia ed in Europa.

Prosciutto Veneto Berico-Euganeo

A garantire il distanziamento sociale e la sicurezza di ministri e del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, due maxi-mortadelle della lunghezza di tre metri. A Padova esprimono soddisfazione i produttori e gli allevatori da anni in prima linea nella battaglia per l’etichettatura obbligatoria e la salvaguardia delle tipicità locali dalle imitazioni straniere. «Finalmente da Roma arriva una buona notizia - afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - per l’intero settore della carne suina padovana e in particolare per il nostro prosciutto Veneto Berico Euganeo a marchio Dop, un'eccellenza che ha il suo fulcro nel montagnanese e nell'area pedecollinare circostante e che merita di essere difesa da prodotti anonimi e di dubbia provenienza. Da anni Coldiretti sta conducendo la battaglia per l'etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti agroalimentari e oggi registriamo un ulteriore passo avanti, del quale beneficeranno anche gli allevatori padovani». Come ricordano da Coldiretti «in Veneto si concentra il 7% della produzione nazionale pari a un valore di 200 milioni di fatturato dato da 70mila capi destinati a prosciutti Dop e allevati da oltre 300 imprenditori suinicoli. Nel 2019 Veneto Agricoltura ha certificato una produzione di 136mila tonnellate di carne di maiale con una flessione del 2% sulla quantità e un calo di fatturato del 4%. Padova è la terza provincia, dopo Verona e Treviso, per produzione con 23mila tonnellate e un fatturato di oltre 33 milioni di euro. Riguardo al prodotto a marchio Dop, il prosciutto Veneto Berico Euganeo, prodotto anche nel Montananese, ha certificato come conformi 130mila cosce.

I commenti

Dichiara Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti: «In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. L’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell’Ue all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal». Un obiettivo condiviso da ben il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine on line del Ministero delle Politiche agricole. Spiegano da Coldiretti: «Il decreto sui salumi prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese). La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”».

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