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Sabato, 30 Settembre 2023
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Nuovo accordo per i canoni d'affitto concordato, firmato il via libera a Palazzo Moroni

Il documento è stato presentato dai rappresentanti delle associazioni e dei sindacati a dagli assessori comunali Francesca Benciolini e Antonio Bressa e cade in un momento di profonda crisi abitativa per Padova, con l’aggravante del numero di studenti in continuo aumento.

È stato sottoscritto in settimana L'Accordo territoriale per le locazioni nel Comune di Padova, da Confedilizia, Sunia, UPPI, Sicet CISL, UNIAT Veneto, ASPPI, Federpropietà, Unione Inquilini, Esu Padova, ASU - Associazione Studenti Universitari, Studenti Per, Obiettivo Studenti, Consiglio degli Studenti. Tutte le organizzazioni sindacali della proprietà e degli inquilini, con l’Ente per lo studio universitario e le associazioni degli studenti hanno condiviso e sottoscritto le modalità riguardanti il Contratto concertato per uso abitativo, il Contratto a uso transitorio e il Contratto per studenti universitari. L’entità del canone è stata fissata dall’Accordo territoriale in importi minimi/massimi secondo la tipologia dell'alloggio e i proprietari che adotteranno questi contratti usufruiranno di sconti sull’IMU.

Benciolini

L’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini afferma: “L’emergenza abitativa è un problema che travolge non solo la nostra città, ma l’intero Paese. Crisi energetica e aumento dei costi, assenza di abitazioni, abuso delle locazioni di tipo turistico soprattutto nei centri storici sono questioni che riguardano tutti i territori. Arrivare a definire in modo congiunto e concordato l’accordo territoriale è un passo importante. Da parte nostra abbiamo ospitato tutti gli incontri delle varie parti, impegnandoci per quanto di nostra competenza e lavorando anche su temi come la rimodulazione dell’IMU. Vogliamo proseguire su questa strada mettendo sempre al centro il diritto all’abitare”. 

Bressa

L’assessore ai tributi Antonio Bressa aggiunge: “Salutiamo con grande favore il fatto che le associazioni abbiano trovato una sintesi e siglato il nuovo accordo territoriale. Un atto molto importante perché dà il senso di una città dove le parti, pur rappresentando interessi diversi, hanno come obiettivo l’interesse generale della città e in questo caso le politiche abitative. Oltre al canone concordato incentiviamo l’accesso alla casa attraverso le disponibilità che abbiamo in termini di fisco locale, come la recente rimodulazione IMU, per favorire la messa a disposizione sul mercato di alloggi a un canone accessibile e quindi far fronte all’emergenza abitativa”. 

Asppi

L’avvocato Annibale Mantovani, per ASPPI - Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari dichiara: “Soddisfatti di essere arrivati a questa firma. Il tema della casa è un tema di carattere più generale, che riguarda tutta la città e coinvolge tutte le competenze dell’Amministrazione. Abbiamo già sollecitato il Governo perché la possibilità di queste agevolazioni si possa estendere a tutti i Comuni e continuiamo a fare la nostra parte”. 

Sicet

Giulia Zago, per la Sicet Cisl dichiara: “Soddisfatti di essere arrivati a questa firma, abbiamo lavorato con grande pragmatismo per questo risultato. Questo rinnovo è solo una delle azioni sulle quali abbiamo lavorato: ad esempio le agevolazioni e la rimodulazione IMU sono state un altro passo importante, ma c’è anche il tema del protocollo sfratti siglato dicembre 2021, che ora va reso operativo. Lo sforzo che continuiamo a chiedere è quello dell’abolizione del 21% della cedolare secca sul canone libero, che sarebbe utile per agevolare ulteriormente le locazioni concordate”. 

Associazione studenti universitari

Fabiana Iannone dell’Associazione Studenti Universitari dichiara: “Bene questa firma, crediamo sia uno strumento importante di tutela per la componente studentesca. Va affiancato da altri interventi e spesso sentiamo dire che non ci sono risorse per metterli in campo. Serve quindi intervenire sul tema sulle leve fiscali, non solo per quanto riguarda l’IMU ma anche sull’Irpef, sia quello comunale, che quello regionale. Padova è una città di grande rilevanza in Veneto e dovrebbe fare pressioni sulla Regione”. 

Amico di Studenti

Domenico Amico di Studenti Per dichiara: “Ci riteniamo soddisfatti di aver rinnovato una forma di tutela per gli studenti, uno strumento non scontato nelle altre città studentesche. È necessario garantire agli studenti la sicurezza di poter trovare casa, soprattutto in un momento in cui è evidente il problema della saturazione del mercato da un lato e l’abuso di forme contrattuali illecite dall’altro. Serve collaborazione anche con l’Amministrazione per tutelare maggiormente le parti e informare sui diritti”. 

Ruzzon

Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli Studenti: “L’Ateneo sta puntando molto sull’internazionalizzazione, significa attrarre molti studenti e studentesse dall’estero. A loro non solo va garantito un alloggio, con adeguato accompagnamento, ma serve agire anche per risolvere il problema del razzismo, che spesso fa sì che alle persone straniere vengano chiuse le porte in faccia”. 

Esu

Giuseppe Maschera, presidente dell’ESU dichiara: “Calmierare i prezzi è oggi più che mai necessario. In città si arrivano a trovare tariffe anche oltre i 600 euro per una stanza e non è tollerabile. Come ESU abbiamo aperto il bando per l’alloggio anche ai non borsisti e sono oltre 300 le richieste pervenute. Siamo molto convinti di questa firma, e continuiamo a lavorare per garantire diritto allo studio”. 

Confedilizia

Moreno Mantovani, Confedilizia, dichiara: “In questo momento da un lato l’Europa impone ai proprietari l’efficientamento degli immobili, dall’altro il Governo fa provvedimenti in cui toglie la possibilità di sconto in fattura e cessione del credito. È un tema che riguarda anche le parti qui oggi, perché come faranno i proprietari ad affrontare i costi richiesti e allo stesso tempo utilizzare strumenti come il canone concordato? Auspichiamo il Governo ripensi questi provvedimenti, altrimenti abitare le città sarà sempre più complicato”. 

Uppi

Silvio Barbiero, UPPI, dichiara: “Con le altre associazioni siamo promotori di questi nuovi accordi, e siamo convinti servano a stimolare, unitamente alla rimodulazione IMU, l’immissione sul mercato di immobili oggi sfitti”.

Unione Inquilini

«L’accordo territoriale per Padova sui canoni concordati, sottoscritto dopo una lunga trattativa tra le organizzazioni sindacali della proprietà, degli inquilini e dalle organizzazioni studentesche, a cui si è aggiunto l’Esu, fotografa una realtà che continuiamo a contrastare, non che accettiamo supinamente. Si tratta del monopolio del mercato locativo da parte della proprietà, che si può permettere di tenere sfitti migliaia di alloggi malgrado gli oltre mille sfratti pendenti e la domanda crescente, affittarli a libero mercato continuando a godere della cedolare secca, anche se si è grandi proprietari e con un reddito altissimo, oppure affittarli al prezzo che vuole con la formula degli affitti brevi, a studenti, lavoratori e turisti, aggirando la normativa e non pagando le tasse dovute: sono ormai più di 1.500 gli AirBnB a Padova, affittati in gran parte per molti mesi all’anno, non come attività occasionale. Perciò ci siamo mobilitati durante questi mesi, con manifestazioni davanti al Comune di Padova, insieme agli Sportelli Sociale di via Bajardi e Catai, al Sindacato Studenti - Link. Siamo riusciti a coinvolgere anche gli altri sindacati inquilini, aprendo un tavolo con il Comune per chiedere un intervento deciso per regolare e calmierare gli affitti: diminuzione dell’Imu e dell’addizionale Irpef comunale per chi affitta alle tariffe minime del canone concordato, aumento per chi tiene sfitti o affitta a canone libero; regolazione e monitoraggio delle locazioni brevi. Siamo riusciti ad ottenere la diminuzione dell’Imu per il 2023, dall’1,02% fino allo 0,76% per chi affitta riducendo del 15% il canone massimo previsto dall’accordo territoriale, e l’aumento all’1,06% (il massimo possibile) per chi utilizza il canone libero, gli affitti brevi e gli alloggi sfitti. La mobilitazione ha aperto una strada, ma non basta, perché il Governo Meloni, confermando la cedolare secca per tutti, favorisce il monopolio della proprietà, non la calmierazione dei canoni concordati. Perciò rilanciamo la mobilitazione contro la vendita degli alloggi Ater per difendere le case popolari pubbliche, per lo sviluppo dell’edilizia residenziale per gli studenti, soluzioni strutturali per far abbassare gli affitti del settore privato, possibili con l’utilizzo dei fondi Pnrr non con l’aumento delle spese militari. Chiediamo al sindaco di Padova Giordani e all’assessora alla casa Benciolini di fare la loro parte: contrastare la vendita degli alloggi Ater, introdurre rapidamente la regolazione delle locazioni brevi, sull’esempio di altre città europee ed italiane, e monitorare con estrema attenzione e in collaborazione con le organizzazioni sociali e la Guardia di Finanza il mercato locativo cittadino per contrastare il mercato nero».

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