Cadoneghe, Schiesaro inaugura la mostra dedicata alla Foibe
Una mostra, due convegni e una targa per celebrare il Giorno del Ricordo, la data in cui si commemora l’esilio istriano, giuliano, dalmata e fiumano
Una mostra, due convegni e una targa per celebrare il Giorno del Ricordo, la data in cui si commemora l’esilio istriano, giuliano, dalmata e fiumano e le Foibe. È la proposta del Comune di Cadoneghe per il 10 febbraio. Aprirà proprio giovedì, infatti, nella sala Italo Calvino della Biblioteca Civica la mostra «Dalle Foibe ai campi profughi - L’odissea dei 350 mila istriani, fiumani e dalmati», curata dall’Unione degli Istriani.
La mostra
Una mostra a carattere documentale che presenterà al pubblico materiale originale proveniente dalla collezione del Museo di Carattere Nazionale - Centro raccolta profughi di Padriciano (Trieste). Si tratta degli arredi e degli effetti personali (sedie, armadi, bauli, credenze, ma anche quadri e ritratti) che gli esuli hanno portato con sé dalla terra natia. La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdì negli orari di apertura della biblioteca civica, fino al 27 febbraio. Il giorno dell’inaugurazione l’evento verrà aperto, alle 20.45, da una conferenza dedicata al 10 febbraio, con la partecipazione di Alessandro Toscani, coordinatore regionale del Veneto dell’Unione degli Istriani e ideatore della mostra.
Gli eventi
Un secondo appuntamento è previsto il giorno della chiusura, domenica 27, alle 18.30, con un intervento di Roberto Menia, primo firmatario, da senatore, della legge istitutiva del Giorno del Ricordo. Sabato 12 febbraio, infine, verrà posta una targa a memoria degli esuli e delle vittime all’altezza del passaggio, che collega piazza Sant’Andrea a Cadoneghe storica al lungargine del Brenta, dedicato proprio ai caduti delle Foibe.
Schiesaro
«L’esilio giuliano, istriano, dalmata e fiumano - afferma Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe - è un momento della nostra storia che troppo a lungo è stato sottaciuto. Eppure, il territorio padovano è stato segnato direttamente: molte comunità hanno accolto questi connazionali ingiustamente cacciati dalle loro case, quando non uccise. La mostra che andremo a inaugurare mostrerà materialmente a cosa ha portato la violenza nel nome di un’ideologia: persone in fuga sotto minaccia di morte, bambini costretti a lasciare le loro case, famiglie che da un momento all’altro si sono ritrovati a dover implorare per un tetto, dopo aver abbandonato il loro lavoro. La targa testimonierà la vicinanza della nostra comunità a quella dell’antica Venezia Giulia, un legame che resiste nei secoli».