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Genitori No Mask, bambini costretti alla DAD. La dirigente scolastica: «Grave strumentalizzare minori»

La Dott.ssa Concetta Ferrara: «Strumentalizzare i minori a fini politici e ideologici è qualcosa che non si dovrebbe mai fare. I bambini non sono negazionisti, lo sono i genitori»

Bambini costretti alla didattica a distanza per via delle posizioni "negazioniste" dei genitori in merito alla pandemia. Un caso sempre più frequente che toglie a tanti bambini la gioia di andare a scuola. Mai come in questo caso sono le scelte dei grandi a ricadere sui più piccoli. 

Strumentalizzazione

«Strumentalizzare i minori a fini politici e ideologici è qualcosa che non si dovrebbe mai fare. I bambini non sono negazionisti, lo sono i genitori». Chi parla così è la Dirigente Scolastica dell' XI° Istituto Comprensivo A. Vivaldi del Petrarca, la Dott.ssa Concetta Ferrara. «Non solo nella mie scuole, in ogni dove si stanno riscontrando problemi per il fatto che ci sono genitori che non accettano l’obbligatorietà dell’utilizzo dei dispositivi, la mascherina in particolare. Per esserne esentati ci vuole l’autorizzazione del pediatra o del medico di base e in nessun caso è arrivata una certificazione di questo tipo. Ma se non usano i dispositivi non possiamo farli accedere a scuola, in alternativa offriamo loro la DAD. A noi sta a cuore perorare la continuità didattica». La scuola infatti offre la possibilità a questi bambini di connettersi  seguire la lezione in classe, da casa. 

Minori

Come spiega la dottoressa Ferrara, più di qualche bambino è impossibilitato a frequentare la scuola per le posizioni dei genitori. Una minoranza certo, ma le conseguenze ricadono sui minori che sono così costretti a casa. «Noi dirigenti scolastici applichiamo i Dpcm. A scuola più che mai si insegna il rispetto delle regole e della convivenza, è stata anche reintrodotta educazione civica per questo motivo. Noi a scuola in realtà avevamo sempre fatto educazione civica: i contenuti come l’educazione stradale o l’educazione ambientale sono sempre stati presenti nei nostri programmi didattici e sono solo degli esempi. Ma tutto questo lavoro crolla se viene a mancare la tutela e il diritto all’educazione e all’istruzione dei minori. Ma prima di questo c’è il principio legato al diritto alla salute. Ma è difficile confrontarsi su questi argomenti a fronte di posizioni ideologiche esasperate».

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